Estate ‘caldissima’ nelle carceri italiane: è emergenza

Un nuovo suicidio a Vasto (il 40esimo dall’inizio dell’anno), l’ennesima rivolta a Prato con detenuti armati di spranghe e bombolette di gas, l’aggressione agli agenti a Siena, l’evasione a Bologna

Estate ‘caldissima’ nelle carceri italiane: è emergenza

“E’ un’estate “caldissima” nelle carceri: un nuovo suicidio a Vasto (il 40esimo dall’inizio dell’anno), l’ennesima rivolta a Prato con detenuti armati di spranghe e con bombolette di gas, l’aggressione agli agenti come è avvenuto a Siena, l’evasione a Bologna del detenuto laureato, il lancio di telefonini e droga al carcere di Genova. A pesare sul clima afoso che in alcune celle supera i 40 gradi è la crescente tensione per le mancate risposte alla diffusa emergenza carceraria”. Così il segretario generale del S.PP. Aldo Di Giacomo per il quale “anche nell’estate 2025 si replicherà l’ormai solito copione con il personale penitenziario che, se ci riuscirà, dovrà accontentarsi di qualche giorno di ferie e dovrà sobbarcarsi ogni evenienza perché ogni giorno può essere quello della rivolta o dell’evasione. Non siamo metereologi ma più semplicemente cogliamo inquietanti segnali che l’Amministrazione Penitenziaria dovrebbe conoscere e per i quali non c’era bisogno della lettera dell’ex sindaco di Roma Alemanno. Su tutti: una ventina di tentativi di evasione, nel giro di un mese, sventati grazie all’alta professionalità del personale penitenziario, è l’inequivocabile segnale che in questa stagione estiva il numero dei tentativi di evasione è destinato a crescere in maniera esponenziale come quello delle rivolte e delle aggressioni al personale anche perché le alte temperature amplificano il malessere dei detenuti. Una situazione che ci allarma tanto più in assenza di provvedimenti di intervento. Anzi – aggiunge – quelli assunti vanno proprio nella direzione contraria a quella che, come sindacato di polizia penitenziaria, abbiamo indicato da tempo. Quello che continua a mancare – evidenzia Di Giacomo – è un piano complessivo di intervento per affrontare in maniera organica i problemi cronici di sovraffollamento, carenza organici, suicidi e morti per altre cause di detenuti, oltre che aggressioni e violenze al personale, rivolte, traffico di droga, diffusione di telefonini. Per noi – dice il segretario S.PP. – le misure da mettere in campo sono decisamente più complesse rispetto all’attuale situazione che vede lo Stato soccombere perché nelle carceri comandano sempre loro”. “Ripetiamo: non siamo pronti a fronteggiare l’estate caldissima e siamo stanchi – conclude – di pagare il pezzo più alto con il rischio di incolumità personale di responsabilità politiche e di Governo”.