Economia, Toto: "Chi paga il conto delle crisi internazionali alle imprese italiane?"

L'onorevole abruzzese tra i promotori del seminario "Imprese aretine e internazionalizzazione: dazi, globalizzazione e nuove sfide. Quale ruolo per l'Ice?"

Economia, Toto: "Chi paga il conto delle crisi internazionali alle imprese italiane?"
UN CONVEGNO SULLE CRISI INTERNAZIONALI E IL FUTURO DELL'ICE. Avrà luogo domani, 27 marzo, presso la Sala Convegni Della Borsa Merci di Arezzo il seminario dal titolo "Imprese aretine e internazionalizzazione: dazi, globalizzazione e nuove sfide. Quale ruolo per l'Ice?" promosso dalla sezione Siena - Arezzo del Partito Liberale Italiano. L’ evento è stato fortemente voluto dall’ onorevole abruzzese Daniele Toto, che ne è stato uno dei principali fautori. Crescenti tensioni internazionali, macro conflitti in Libia e Ucraina, prezzo del petrolio in calo e crollo del mercato emiratino, saranno solo alcune delle tematiche oggetto del dibattito che avrà luogo nella città toscana. Si discuterà anche del peso e delle conseguenze economiche che le crisi internazionali riversano, direttamente e indirettamente, sulle relazioni commerciali italiane e dell'intero versante eurasiatico. Secondo le ultime rilevazioni, la crisi in Libia costa alle imprese italiane fino a 400milioni di euro al mese, tra mancate commesse e interruzioni di lavori già avviati. Secondo l’ On. Daniele Toto la nuova scommessa sembra essere quella dei Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), annoverati come i paesi che saranno oggetto, nel prossimo lustro, della più rilevante crescita economica e che dovrebbero produrre circa duecento milioni di nuovi ricchi. Saranno presenti al seminario ospiti altamente qualificati come il Prof. Edward Luttwak (economista, saggista e politologo statunitense) e l'arch. Gianfranco Damiano (Presidente della Camera di Commercio Italo libica), che saranno moderati dal giornalista Francesco De Palo (red. Esteri de Il Giornale e Formiche), oltre a imprenditori, commercianti ed amministratori.

 
Ludovica Palomba