E Guido Bertolaso?

L'ex capo della Protezione Civile è indagato in un procedimento collegato al disastro del 6 aprile 2009

E Guido Bertolaso?

LETTERA DI UN CITTADINO AQUILANO. Luigi Pintor scrivendo sulla morte dei due figli affemò che il male ha una fantasia illimitata. Il dolore, lo strazio, per la perdita dei due figli fu immenso, non traducibile con le parole. Ebbe solo a dire che il dolore non è divisibile. Giustino ha scritto delle parole vere, inconfutabili sulla sentenza in merito al pocesso sulla commissione grandi rischi. Tuttavia gli applausi, i festeggiamenti stonano, forse sono figli del tempo. Da quella sentenza ne esce sconfitta la scienza senza, che si affermi una verità. In quella foto di gruppo manca il Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso. Il capo che telefonava, sicuro di sè, alla Stati, responsabile della protezione civile Regione Abruzzo. Una telefonata circa la rassicurazione verso la popolazione aquilana, stanca, sfibrata dalle continue scosse sismiche. La scienza in quella circostanza non avrebbe dovuto assumere il ruolo rassicurante che le si chiedeva. Assolutamente, noi non dovevamo consolarci con un bicchiere di Montepulciano. La scienza in quelle circostanze perse il ruolo dell'autonomia, della conoscenza, della libertà. L'Università dovrebbe essere un'istituto dell'autonomia della conoscenza. L'autonomia è il tratto epistemologico essenziale del sapere. Non vi è sapere senza autonomia. Con la vicenda aquilana dovrebbero riflettere quanti nel mondo universitario troppo velocemente obbediscono alle logiche del potere. Il vero "colpevole" della nostra tragica vicenda è lontano, forse fuori dai confini nazionali. In Africa? Ne usciamo, forse sconfitti tutti noi, che giustamente come ci ricorda Giustino, non riavremo i nostri morti, ne esce sconfitta l'autonomia del sapere, della scienza.

Alfonso De Amicis