Davos non è Bilderberg

Svizzera. Il meeting dei potenti della terra. Cameron (Gran Bretagna) minaccia la Ue, Monti accusa la Cgil

Davos non è Bilderberg

DAVOS E' LA LOCALITA' DOVE  I POTENTI DELLA TERRA SI RIUNISCONO. Il Forum Economico Mondiale di Davos in Svizzera, è un appuntamento annuale, dove politici, i grandi della finanza e dell'industria, insomma i potenti della terra, si ritrovano per confrontarsi, stabilire strategie e tutto sommato decidere le sorti dei comuni mortali. Nella seconda giornata di lavoro incentrata sulla crescita economica e sulla disoccupazione, è intervenuto il Premier inglese David Cameron.

IL DISCORSO DI CAMERON CONTRO L'INTEGRAZIONE DELL'UE. David Cameron. Come aveva ampiamente annunciato, ha pronunciato un discorso contro una UE sempre più centralizzata: "Londra non potrebbe accettarlo" ha dichiarato. Ha anche ribadito che l'UK, non entrerà mai nell'euro, ma che tuttavia non volterà le spalle all'Europa. Più volte il premier britannico ha dichiarato che voler rivedere il contributo, per lui eccessivo, che il Regno Unito versa all'UE. Nel discorso alla nazione di qualche giorno fa il premier conservatore aveva annunciato che avrebbe indetto entro il 2017 un referendum sull'adesione del Regno Unito all'UE.

LA GERMANIA DIVISA TRA MERKEL ED IL MINISTRO DEGLI ESTERI. Il ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle ha risposto aspramente al duro discorso di Cameron affermando "l'Europa non è la sola somma degli interessi nazionali, ma una comunità che condivide un destino in un momento difficile". La cancelliera tedesca si è invece espressa con toni più morbidi verso Comeron preoccupata di una  uscita dall'UE del partner d'oltre manica. L'influente quotidiano di Francoforte, il Frankfurter Allgemeine Zeitung, sembra condividere le posizioni inglesi. Infatti ha affermato "l'interpretazione di Cameron è pericolosa, ma non sbagliata", aggiungendo che "non tutti gli stati membri sono disposti a delegare sempre più competenze a Bruxelles".

MONTI ATTACCA LA CGIL. Anche Monti ha partecipato agli incontri di Davos dove ha sostenuto praticamente  che in Italia la disoccupazione in qualche modo è da addebitare alla CGIL. Rispondendo ad una domanda su come affrontare il tema della disoccupazione giovanile, Monti ha detto che la riforma del lavoro  "che noi abbiamo introdotto"..  "non è andata avanti a sufficienza perché uno dei sindacati ha resistito decisamente al cambiamento...". Su questo punto sarebbe interessante conoscere l'opinione della coalizione di centro sinistra   che a giorni alterni sembra prospettare un'alleanza di governo con il professore.

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