D'Alfonso e Milia rischiano il processo per il complesso "Waterfront"

I cinque sono indagati per un complesso edilizio davanti al Porto Turistico di Pescara. Le ipotesi di reato: abuso d' ufficio e falso in atto pubblico

D'Alfonso e Milia rischiano il processo per il complesso "Waterfront"

D'ALFONSO E MILIA RISCHIANO IL PROCESSO PER IL COMPLESSO "WATERFRONT. La procura di Pescara ha chiesto il processo per i cinque indagati nell’inchiesta relativa al progetto "Waterfront," complesso edilizio davanti al Porto Turistico. Le ipotesi di reato sono abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. La richiesta di rinvio a giudizio riguarda l’ex presidente della Giunta regionale d’Abruzzo Luciano D’Alfonso, l’ex segretario dell’ufficio di presidenza del governatore Claudio Ruffini, l’avvocato Giuliano Milia, il dirigente del Comune di Pescara Guido Dezio e il dirigente del Genio civile Vittorio Di Biase.

NEL MIRINO LA VARIAZIONE DELLA DESTINAZIONE D'USO. Al centro della vicenda la variazione della destinazione d’uso: da uffici e alberghi a residenze di due dei tre edifici che avrebbero dovuto essere costruiti dalla società Pescara Porto Srl, intestata alle società Viana, di cui sono azionisti i costruttori Andrea e Luca Mammarella, e Uropa, di cui sono soci Ugo, Roberto e Paola Milia, figli del super penalista pescarese, legale di fiducia dello stesso D’Alfonso. 

Redazione Independent