Cultura: la sedia è vuota

Mascia non ha ancora rimpiazzato la Seller. Casciano: "Il sindaco è impegnato col Pescara". Protesta di Intercity

Cultura: la sedia è vuota

POLEMICA SULLA CULTURA - “Al Comune di Pescara c’è un gruppo al potere che non ha alcun interesse per ciò che sta accadendo in città, del problema del dragaggio, della crisi economica, dell’inquinamento o della necessità un piano traffico e sosta adeguato. L’unico interesse che hanno, e lo registriamo ancora una volta, è la spartizione di poltrone rimaste vuote, e il metro di giudizio, purtroppo, non è mai la meritocrazia, ma semplici giochi di palazzo”. Così in una nota il segretario del Pd Pescara, Stefano Casciano, per il quale “a rimetterci è, ovviamente, Pescara stessa, che soffre nell’avere un sindaco più impegnato a seguire le partite di calcio e a battibeccare con maggioranza e opposizione, piuttosto che a mettere in atto il suo corposo programma elettorale. Un sindaco a tutt’oggi ostaggio di una lista civica (Pescara Futura, ndr), che non solo decide gli equilibri all’interno del Comune, ma anche quelli del Pdl stesso”.

LA SVEGLIA DI D'AQUINO - È opportuno ricordare che, a oltre un mese di distanza dalle dimissioni dell’assessore alla cultura Elena Seller, il sindaco Mascia non ha ancora provveduto a rimpiazzarla, tanto che il direttore di Intercity Vincenzo D’Aquino ha lanciato su Facebook l’iniziativa “E’ rimasta la sedia vuota”, per chiedere all’amministrazione comunale di intervenire quanto prima per colmare questa grave lacuna. Ma torniamo a Casciano: “Queste discussione e beghe sterili, nonostante tutto, non ci interessano”, dice, evidenziando però che “il Pd è sempre stato accusato di essere un partito litigioso, anche se la storia ci insegna che le nostre divergenze di opinioni sono sempre state relative a questioni che riguardano il territorio. Ciò che conta, adesso, è far ripartire la macchina politica e amministrativa, sbrigliare Pescara, la città che sin d’ora ci candidiamo a rigovernare fra due anni. una città che merita di tornare a crescere e a svilupparsi, come stava accadendo fino a pochi anni fa, quando – conclude Casciano – nella nostra città si discuteva su come progettare un’opera avveniristica come il Ponte del Mare e come arricchire di eventi i tanti teatri ristrutturati, e non di chi dovesse avere quello e quell’atro incarico”.



Nicola Chiavetta