Caso Straccia. Tanti dubbi

La famiglia si oppone all'archiviazione della Procura di Pescara. Il papà: «Mio figlio non si è ucciso»

Caso Straccia. Tanti dubbi

IL "MISTERO" DI ROBERTO STRACCIA. L'inchiesta della procura di Pescara, condotta dal Pm Bellelli, non aveva sciolto i dubbi sulla vicenda dello sfortunato studente universitario Roberto Straccia, scomparso da Pescara il 14 dicembre del 2011 ed il cui cadavere venne scoperto sul litorale barese il 7 gennaio scorso. Fu sucidio? Incedente? Oppure c'è qualcosa che non è emerso dalle indagini? L'inchiesta ha solo precisato che sul corpo del ragazzo non ci sono segni che possano far pensare ad una colluttazione e che è morto per annegamento.

I DUBBI DEL PAPA'. Troppi i dubbi sulla vicenda tanto che il padre Mario, che non ha mai creduto alle prime due ipotesi (incidente e suicidio), ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione del caso. Anche gli amici ed i coinquilini non si danno pace. Roberto era falice, aveva appena chiesto la tesi, ed appare quantomai strano che possa essere precipitato in mare ed annegare visto che sapeva anche nuotare. E, poi: come ha fatto quel corpo a superare lo sperone del Gargano e viaggiare per quasi 200 km? Come pure desta impressione l'ultima immagine di Roberto da vivo, immortalato dalle telecamere di sorveglianza di un esercizio vicino il Ponte sul Mare, mentre fa jogging con il guibetto rosso, l'i-pod, i pantaloncini della Adidas ed il berretto sulla testa. E' così che ci si veste per andare a morire? In tenuta da footing?

Marco Beef