Avezzano: libero il presunto stupratore, la denuncia era falsa

Era tutta una bufala: l'entraineuse che ha messo nei guai il 49enne temeva la reazione del suo convivente per non essere tornata a casa

Avezzano: libero il presunto stupratore, la denuncia era falsa

ERA TUTTO FALSO. Il 49enne di Avezzano arrestato venerdì scorso per violenza sessuale e sequestro di persona nei confronti di una entraineuse romena è stato scarcerato su decisione del Gip, Paolo Andrea Taviano, che ha rilevato come la denuncia della presunta vittima sia stata dettata "più dalla preoccupazione di giustificare al convivente la propria assenza da casa dopo la chiusura del night, piuttosto che dal verificarsi dei fatti criminosi di cui vi sono contraddittori riscontri".

I FATTI. Secondo la versione fornita dall'uomo, i due avrebbero trascorso il pomeriggio insieme, cenando in un ristorante di Corvaro di Borgorose (Rieti) e andando insieme al night club presso il quale lavora la donna, fino alla sua chiusura intorno alle 4. Mentre stava accompagnando la romena a casa, la donna gli avrebbe offerto una prestazione sessuale in cambio di 100 euro, consumata poi in un luogo appartato.

SI E' FATTA ACCOMPAGNARE DA LUI. Dopo l'amplesso, l'entraineuse aveva cercato di allontanarsi a piedi ma, non conoscendo la strada, aveva avuto una crisi di panico, vista la zona impervia, lasciandosi poi accompagnare dall'uomo ad Avezzano. In base alla denuncia fatta dalla romena, i due si sarebbero invece incontrati al night club: alla fine della serata l'uomo le avrebbe offerto un passaggio in auto, per poi portarla in un posto isolato e violentarla sotto la minaccia di un coltello; successivamente l'avrebbe imbavagliata e nascosta nel bagagliaio della sua auto. La donna avrebbe poi mandato un sms ad una connazionale in cui sosteneva di essere stata sequestrata.

IL GIP: "CIRCOSTANZE INVEROSIMILI". Secondo il gip, la circostanza del bagagliaio risulta inverosimile, date le ridotte dimensioni dello stesso, trattandosi di una Opel Corsa e considerando anche la presenza di oggetti e borse; inoltre anche le lesioni lamentate dalla romena appaiono compatibili con la crisi di panico avuta in una zona impervia e sconosciuta, come riferito dall'uomo, anziché con una violenza sessuale. L'elemento fondamentale che rende però inattendibile la denuncia è il fatto che la stessa donna abbia risposto alla telefonata fatta dai carabinieri di Tagliacozzo all'utenza dell'uomo, dicendo di stare bene e non riuscendo a dare una spiegazione plausibile del motivo per il quale avesse informato il convivente di essere stata sequestrata; il coltello con cui sarebbe stata minacciata non è stato trovato dagli investigatori.

Redazione Independent