Ambientalisti contro le nuove trivelle off-shore

Ma non è chiaro se nel ‘Decreto Aiuti Quater’ anche il tratto di mare tra Martinsicuro e San Benedetto potrà essere autorizzato alle esplorazioni di idrocarburi

Ambientalisti contro le nuove trivelle off-shore

Non è chiaro se anche nel mare abruzzese saranno possibili nuove trivelle off-shore secondo quanto prevede il ‘Decreto Aiuti Quater’ che autorizza le estrazioni di idrocarburi nell’ Adriatico. Nel provvedimento legislativo è scritto che: "E' consentito il rilascio di nuove concessioni di coltivazione di idrocarburi in zone di mare poste fra le 9 e le 12 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno delle aree marine e costiere protette, limitatamente ai siti aventi un potenziale minerario di gas per un quantitativo di riserva certa superiore a una soglia di 500 milioni di metri cubi". Sarebbero interessate anche le zone a rischio poste nel tratto di mare compreso tra il 45 parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po. Per giunta viene abbassato il limite delle 12 miglia abbassato a 9. Per quanto riguarda la nostra Regione nel luglio del 1973 era già  stata autorizzata l’estrazione di gas al largo della costa abruzzese nel tratto compreso tra Martinsicuro e San Benedetto del Tronto. Ora viene consentito all’ENI, titolare della concessione, di aggiungere un nuovo pozzo a quello già esistente, davanti alle coste abruzzesi, molisane e marchigiane possono essere estratti complessivamente solo 12,492,miliardi di metri cubi contro un consumo annuo di 74,1 miliardi di metri cubi. Le tre più grandi associazioni ambientaliste italiane Greenpeace, Legambiente e Wwf si sono espresse contro il decreto legge del Governo Meloni, in quanto le estrazioni di idrocarburi dai mari potrebbero dar luogo alla subsidenza derivante dall’attività antropica che può influenzare in modo considerevole il fenomeno o addirittura determinare l’abbassamento della superficie terrestre.