Sel: stop alleanza funebre

"Vendola Show" a Pescara. Il "politico con l'orecchino" avvisa Bersani: «No all'abbraccio della morte (Monti)»

VENDOLA DA PESCARA: «NO ALL''ABBRACCIO DELLA MORTE». Il leader di Sel Nichi Vendola, impegnato nel tour elettorale in Abruzzo, non ha deluso la folla adorante che ha applaudito a scena aperta l'orazione del "Politico con l'Orecchino". Vendola ha esibito nella sala del cinema-teatro Massimo di Pescara un elequio perfetto e pieno di carisma a conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, dell'incredibile capacità del Governatore della Regione Puglia di coinvolgere le persone. In Italia non c'è gara, nel mondo certamente sì. Pensiamo al discorso tenuto da Barack Obama nel "Martin Luther King Day" oppure a Josè Correa, presidente dell'Ecuador, ovvero al "Mejor discurso del mundo", tenuto da Pepe Mujica capo di Stato dell'Uruguay. 

IL DISCORSO DI SINISTRA. Vendola ha tenuto un toccante «discorso di sinistra» sui temi cari e da troppo tempo dimenticati dalla politica italiana. Ha parlato di giustizia sociale, di omosessualità, di istruzione e sviluppo sostenibile, di ecologia e green economy, di banche e finanza, di articolo 18 e lavoro, di disoccupazione e reddito minimo garantito. «In Italia - ha detto - si sono persi 500mila posti di lavoro l'anno passato ma non so se è peggio quel dato oppure il fatto che 58mila studenti hanno lasciato l'università». Ma è stato il tema delle alleanze il "focus dell'orazione vendoliana". Forse stimolato dalle dichiarazioni di Pierluigi Bersani che ha "aperto" senza mezzi termini all'odiato professore Mario Monti. «Non sono uno studente bocconiano - ha detto Vendola alla folla - e, dunque, con estrema umiltà mi sono impegnato a leggere la famosa "Agenda Monti". Sono rimasto davvero colpito dalla pochezza culturale di un simile libretto. Si parla di crescita senza dare minimo peso alle persone. Sono rimasto davvero basito. A Bersani dirò assolutamente"No all'abbraccio con la morte"». Parole che hanno scatenato l'applauso della folla ma che, allo stesso tempo, lanciano parecchie ombre sul futuro del Belpaese. Dopo il 25 febbraio, infatti, l'Italia potrebbe essere guidata da una macchina inquietante ed inaspettata: cioè da una BMV (Bersani, Monti, Vendola).

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