Le inquietanti verità sulla ricostruzione di L'Aquila: troppi imbrogli, troppi imbroglioni

Sequestrati 170mila euro a coppia che aveva dichiarato di vivere in una casa lesionata dal terremoto ma non era vero: almeno secondo la Guardia di Finanza

Le inquietanti verità sulla ricostruzione di L'Aquila: troppi imbrogli, troppi imbroglioni

LE INDAGINI SULLA RICOSTRUZIONE DI L'AQUILA RIVELANO L'INQUIETANTE VERITA': TROPPI IMBROGLI, TROPPI IMBROGLIONI. Le indagini sulla rocostruzione del nostro Capoluogo d'Abruzzo rivelano, qualora ce ne fosse ancora bisogno, un'amarissima verità: troppi imbrogli, troppi imbroglioni. Stavolta la Guardia di Finanza, su richiesta dei Sostituti Procuratori Fabio Picuti e Simonetta Ciccarelli, ha riguardato il sequestro preventivo per una somma complessiva di circa 170.000 euro ad una coppia che aveva dichiarato di vivere in una casa lesionata dal terremoto ma non era vero.

CONTRIBUTI NON DOVUTI. Gli investigatori hanno accertavano che il richiedente il contributo, attraverso false autocertificazioni, aveva attestato che l’immobile beneficiario della suddetta misura di sostegno pubblico era adibito ad abitazione principale/stabile dimora, mentre, in realtà, così come scoperto a seguito delle indagini, la dimora abituale dell’istante, all’epoca del sisma, si trovava presso altro indirizzo.

I REATI COMMESSI. Tale condotta, integrando gli estremi dei reati di cui agli articoli 110 (concorso di persone nel reato) e 316 ter C.P. (indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato), portava all’iscrizione nel registro degli indagati sia il richiedente il contributo che il tecnico incaricato dell’istruttoria della pratica con il sequestro, nei loro confronti, della somma pari alla provvidenza indebitamente percepita. I sequestri in corso d’esecuzione sono scattati a seguito delle indagini di natura patrimoniale che hanno consentito di ricostruire e quantificare i beni e le disponibilità finanziarie riconducibili ai responsabili dei reati accertati. 

Redazione Independent