La storia dell'orsa Daniza indigna e fa il giro del mondo

Nei boschi di Pinzolo il plantigrade con cuccioli al seguito ha attaccato un cercatore di funghi. Ora è ricercata per ordine della Provincia di Trento

La storia dell'orsa Daniza indigna e fa il giro del mondo

La storia di Daniza, l'orsa che qualche giorno fa ha attaccato un cercatore di funghi per difendere i propri cuccioli, sta facendo il giro del mondo. Dai boschi di Pinzolo in Trentino, dove è avvenuto il fatto, ai siti web internazionali, la vicenda di mamma orsa suscita polemiche e indignazione.

L'animale è infatti ritenuto “colpevole” di aver difeso i due piccoli che aveva con sé ed ora è ricercata, su ordine della Provincia di Trento, per essere catturata e rinchiusa in una zona delimitata da filo spinato elettrificato di un'ampiezza pari a due campi di calcio. Praticamente una cella angusta per una creatura abituata a vagare ogni giorno tra i boschi, percorrendo anche lunghi tragitti.

Oltre all'indignazione c'è grande preoccupazione per la sorte dei cuccioli che, da soli e incapaci di sostentarsi autonomamente, verranno messi deliberatamente in pericolo di vita.

Alla luce dell’Ordinanza emanata dalla Provincia di Trento il 16 agosto scorso (la data del denunciato attacco è del giorno prima), il Ministero dell’Ambiente, Direzione Protezione della Natura, ha infatti coinvolto l’ISPRA. Si tratta dell’organo tecnico incaricato, tra i vari compiti affidati dallo Stato, di fornire i pareri in tema di gestione della fauna. Alla luce di quanto riferito dall’ISPRA, sembra di capire che l’orsa Daniza non ha avuto nello specifico alcun comportamento anomalo. In altri termini, qualunque madre si sarebbe comportata nell'identica maniera, e forse con ancor più veemenza, quando il cercatore di funghi è comparso a meno di dieci metri da dove la famigliola stava riposando.

Della stessa idea è la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi (CIPRA), la quale ha invitato la Provincia Autonoma di Trento a fornire pubblicamente le prove della presunta problematicità comportamentale dell'orsa, prima di agire contro di essa.

Unanime anche il pensiero degli etologi, in testa il dottor Roberto Marchesini, il quale dichiara che l'atteggiamento di Daniza è del tutto normale, in quanto come tutte le mamme di qualsiasi specie (umana compresa ovviamente) sente come obbligo naturale e istintuale quello di difendere le proprie creature.

Ma non è tutto. Sempre Marchesini spiega che intervenire su una mamma con i cuccioli significherebbe quasi sicuramente condannare a morte la prole, producendo un trauma irreversibile nella madre che allora sì potrebbe diventare pericolosa.

Ma in virtù di quanto sopra esposto, per quale motivo la Provincia non desiste dal suo intento di cattura limitandosi a monitorare le attività dell'orsa?

Fino ad ora la povera mamma orsa è sfuggita alle trappole che le hanno predisposto e ci si auguria che continui a eludere queste insidie predisposte dall'uomo.

La Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha condannato duramente questo provvedimento della Provincia di Trento ed auspica, come tutto il pianeta animalista e di buon senso, un repentino ripensamento che porterebbe alla salvezza di una madre e alla sopravvivenza dei suoi piccoli.

Redazione Independent