Il 3 marzo si celebra la terza Giornata mondiale della flora e fauna selvatica

Focus per stati ed aziende sulla protezione delle specie, contro gli enormi interessi economici derivanti dal loro sfruttamento

Il 3 marzo si celebra la terza Giornata mondiale della flora e fauna selvatica

Il 3 marzo si celebra la terza Giornata mondiale della flora e fauna selvatica. Focus per stati ed aziende sulla protezione delle specie, contro gli enormi interessi economici derivanti dal loro sfruttamento. I numeri del WWF lasciano basiti: nel solo 2013 in Sudafrica sono stati uccisi oltre 1000 rinoceronti, secondo l’Indice 2015 del Pianeta Vivente elaborato con la Zoological Society di Londra, in 40 anni è stato perso il 52% della popolazione di molte specie di vertebrati. Il WWF lancia inoltre, l'allarme cambiamento climatico che mette a rischio la sopravvivenza di animali, come l'orso polare. Il bracconaggio è pratica crudele che non conosce declino: trappole e tagliole, anche nei nostri boschi, catturano cervi, lupi, volpi, cani e uccelli che muoiono per dissanguamento, dopo ore di sofferenze atroci. Il mercato mondiale richiede cinicamente pelli, denti, pellicce, carni, corni, istigando allo stupro della natura. Flora e fauna selvatica, gli wild animals, hanno in sé la meraviglia primordiale della vita, preesistono a noi uomini e non abbiamo alcun diritto di impedire che ci susseguano. È contro l'ordine naturale massacrare gli elefanti per le loro zanne, le tigri per i denti, le balene per carne ed unguenti, le foche per la pelle, i visoni per la pelliccia. È immorale soffocare la terra. L'uomo non è padrone del mondo, ne è traccia miserabile che lorda ciò che tocca ogni volta che non lo rispetta. Vogliamo invece, immergerci nella vita che si muove sinuosa nel passo della tigre, potente in quello del lupo, profonda nel nuoto del delfino, sublime del volo dell'aquila. Alziamo il nostro fortissimo "no" al cambiamento climatico aderendo all'#oradellaterra, promossa per il 19 marzo dal WWF; "no" al bracconaggio, ai circhi che sfruttano animali, alle trivellazioni nei mari (#MaiTradireIDelfini è la nostra campagna per la protezione del mare, contro ogni forma di inquinamento), all'abbattimento dei lupi. A proposito di lupi, vogliamo ribadire la nostra contrarietà al piano per l'abbattimento, a favore del quale sembra essersi espressa la Regione Abruzzo al tavolo paritetico Ministero-Regioni, dando il suo assenso al 'Piano di conservazione e gestione del Lupo in Italia', che introduce la possibilità di derogare al divieto di uccisione dei lupi, nella misura di 60 esemplari l'anno. Il lupo è stato salvato dalla probabile estinzione grazie ad un'operazione voluta nel 1971 proprio dal WWF e dal Parco Nazionale d'Abruzzo e da qui ripartiamo per dire #GiùLeManiDaiLupi.

Giada Cucci