Sanità "spiega" Masciarelli

L'ex manager Fira nega dazioni e scarica responsabilità sulle Asl: «Presto una nuova cartolarizzazione»

Sanità "spiega" Masciarelli

AL "SANITOPOLI" IL TESTE CHIAVE MASCIARELLI. L'ex presidente della Finanziaria Regionale Abruzzese (FIRA), Giancarlo Masciarelli, è stato ascoltato al processo "Sanitopoli" in qualità di teste assistito - l'ingegnere teatino ha già definito la sua posizione patteggiando la pena 3,6 di reclusione per associazione per delinquere, abuso e falso - dal legale della Regione Abruzzo costituitasi parte civile Daniele Benedini. «Le cartolarizzazioni le ho inventate io - ha detto Masciarelli al presidente del tribunale Carmelo De Sanctis - nel 2004. Prima di allora nessuno le aveva usate in italia. Tra l'altro l'Abruzzo era una regione non apprezzata dal punto di vista del rating ma dopo Cartesio e D'Annunzio tutte le banche volevano entrare nell'operazione»,

NEGATE LE DAZIONI. Masciarelli ha parlato per 3,5 ore negando le accuse dell'ex "Re della sanità privato" Enzo Maria Angelini che aveva raccontato alla procura che il manager teatino gli aveva chiesto dazioni per conto dell'ex assessore alla sanità Vito Domenici. La "macchina da guerra", sciorinando un linguaggio da vero esperto di bilanci, finanza a contabilià, ha rivendicato, al contrario, la bontà del suo operato soffermandosi, in particolare, sulle due cartolarizzazioni da 800 milioni di euro. «Se i conti dell'Abruzzo sono in equilibrio - ha detto l'ex manager - i meriti non sono della Giunta Chiodi ma del sottoscritto. Abbiamo anticipato il lavoro fatto dal Govento Monti nel decreto Salva Italia introducendo parametri fissi per il pagamento dei debiti delle Asl». Masciarelli, infatti, ha ricordato come l'indebitamento della Regione (circa 1,4 miliardi di euro) fosse totalmente fuori controllo e soltanto grazie alla ristrutturazione del debito, tramite appunto lo stumento finanziario delle cartolarizzazioni, si è potuto procedere al pagamento delle prestazioni, dei beni e servizi (compresi quelli delle cliniche private) ed accedere ai finanziamenti governativi. 

MASCIARELLI: «RESPONSABILITÀ DELLE ASL». Secondo l'ingegnere le responsabilità della "mala gestio" nella sanità abruzzese sarebbero colpa delle Asl. Nella prima cartolarizzazione, detta "Cartesio" da 460 milioni di euro per debiti maturati al 31/12/2004, non sarebbe stata controllata la congruità delle prestazioni sanitarie in convenzione delle cliniche private (Aiop e Villa Pini). Mentre nella seconda, detta "D'Annunzio" per debiti maturati al 31/12/2005 da 360 milioni, è vero che non c'è stata l'autocertificazione dei crediti vantati dalle cliniche ma i controlli si sono limitati al 5 per cento secondo l'applicazione del teorema dell'inferenza statistica. Masciarelli ha concluso la sua deposizione nel pomeriggio sostentendo che «prima o poi si farà una nuova cartolarizzazione».

Redazione Independent