Web. Condannato adescatore

Nel 2008 comincia l'incubo per una ragazzina di 15 anni. Usata la tecnica del grooming

Web. Condannato adescatore

CONDANNATO ADESCATORE DEL WEB. E' stato condannato dal Tribunale ordinario di Roma a 8 mesi ed 800 euro di multa (e al rimborso in favore delle parti civili delle spese di costituzione e difesa) l'uomo, deferito all'autorità giudiziaria dalla polizia postale di Pescara, che aveva adescato una ragazzina di Pescara via internet

I FATTI. I fatti risalgono tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009: l'interessato, F.R., romano, all'epoca 24enne, con una metodologia piuttosto comune aveva contattato una ragazzina pescarese di 15 anni attraverso Netlog e aveva instaurato con lei un rapporto di confidenza e amicizia per poi chiederle delle foto in cambio di ricariche telefoniche.

LA TECNICA DEL GROOMING. Con tale termine, che deriva dall’inglese (to groom: avere cura), si intende la tecnica utilizzata dai cyber pedofili per adescare e manipolare il minore inducendolo a superare le eventuali resistenze poste in essere o a tacere dopo l’abuso. Tale tecnica è utilizzata prevalentemente nell’ambito di internet: chat, forum etc. La tecnica del grooming consiste in diverse fasi che vanno dalla selezione della vittima (l’adulto inizia, tra i tanti minori, a prediligere quello in particolare e su di lui sarà intento a riporre le sue attenzioni) a livelli successivi.

ASSEDIO PSICOLOGICO. Ottenuta la fiducia della vittima ha inziato a chiederle di farsi vedere nuda tramite la webcam o di scattarsi delle foto in pose erotiche da mandare via Mms in cambio delle solite ricariche telefoniche. Aveva messo in piedi una sorta di assedio psicologico nei confronti della 15enne passando da atteggiamenti affettuosi ed appositamente infantili all'invio di tantissimi messaggie e telefonate (anche 40-50 al giorno) e anche attraverso l'invio di mazzi di fiori finchè la ragazzina non ha ceduto ed ha accettato di incontrarlo.

GLI INCONTRI. Il groomer era anche riuscito ad ottenere degli appuntamenti, partendo da Roma, sino ad incontrarsi a Pescara dove la ragazzina aveva accettato di vederlo. Per fortuna in quella circostanza non accadde nulla di pericoloso. Ma quel continuo scambio di messaggi aveva generato sospetti nei genitori della 15enne. La certezza si ebbe quando controllarono il cellulare della ragazzina, contenente 2700 messaggi, tantissime foto e video, molti a sfondo erotico, e così si decise per la denuncia alla Polizia Postale di Pescara.

Marco Beef