Villa Pini. Pronti a tutto!

Ansia per la sentenza del Consiglio di stato. Il Sindaco: «all'epoca mi rifiutai di firmare l'ordinanza di chiusura»

Villa Pini. Pronti a tutto!

LA SPINA DEL SINDACO - Come se ne avesse pochi di problemi il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, già alle prese con una maggioranza ribelle, la crisi finanziaria ed una cittadinanza esasperata dal carovita. Nel corso del Consiglio Comunale odierno, dedicato ad "Azioni a tutela dei lavoratori di Villa Pini e delle prestazioni sanitarie nel territorio, il Primo cittadino ha voluto ricordare la sua parte nella vicenda. «Appena eletto Sindaco, il 3 aprile 2010 - ha detto Di Primio - trovai sulla mia scrivania l’ordinanza di chiusura di Villa Pini che volutamente rifiutai di firmare, autodenunciandomi al Prefetto per l’atto di omissione che stavo compiendo». La struttura, fra le più importanti per il territorio teatino, sia in termini occupazionali che di prestazioni sanitarie, rischia la chiusura definitiva. La crisi è incominciata 4 anni fa con le note vicende del suo titolare Vincenzo maria Angelini e, ad oggi, l'unica speranza è rappresentata dalla sentenza del Consiglio di Stato. Se dovesse essere confermato l'esito del tar allora la struttura perderebbe definitivamente l'accredito, da parte della Regione Abruzzo, ed i suoi quasi mille dipendenti (978) finirebbero inesorabilmente nel vortice della disoccupazione. 

DI PRIMIO E LA SANITA' - «Più che mai - ha detto il Sindaco di Chieti - ritengo che quanto di negativo e illecito ci sia stato nel rapporto fra politica e sanità in questa Regione deve essere argomento da trattarsi nelle sedi giudiziarie, cosa diversa, invece, è la garanzia che dobbiamo offrire alle famiglie e a chi presta servizi sanitari all’interno di queste strutture. Non giudico le vicende relative alla sanità che ci sono state in passato ma devo tutelare la mia città e garantire per essa, nei limiti del mio incarico, delle risposte. La Asl Lanciano-Vasto-Chieti, proprio qualche giorno fa, ha ottenuto - ha spiegato - una risposta positiva rispetto ai requisiti imposti dalla legge 32 del 2007, passo fondamentale per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria necessaria per poter richiedere l’accreditamento alla Regione». Il Sindaco fa riferimento all'accreditamento di cui Villa Pini godeva fino al fallimento, sospeso e riassegnato alla Curatela che ha operato ed opera in regime di esercizio provvisorio. «La Regione, qualora domani il pronunciamento del Consiglio di Stato confermasse la sentenza emessa dal Tar de L’Aquila, supportata dalla giusta pressione dei Sindaci e dei Presidenti di Provincia, sarà chiamata ad intervenire - ha concluso il Sindaco - con un atto che possa consentire il riaccreditamento di Villa Pini e quindi la conservazione dei posti di lavoro, il non deprezzamento dell’Azienda in vista dell’asta, nonché le prestazioni sanitarie. I lavoratori, insomma, non possono essere penalizzati per una norma istituita per difendere i loro diritti». Insomma, una bella battaglia in cui credere e spendere il massimo delle energie, perchè in ballo c'è la vita di centinaia di famiglie e non è accettabile che tutto vada perduto per una semplice questione legale.

Marco Beffe