Vasto difende Eva?

Polemica sui "buoni lavoro" per donne italiane ed extra-comunitarie in disagio economico. Dov'è l'elenco?

Vasto difende Eva?

DIFENDIAMO EVA - In risposta alle polemiche comparse giorni fa sulla stampa il Direttore ed il Presidente della Istituzione dei Servizi Sociali, Caterina Barbato e Cinzia De Libertis, e l’assessore alle Politiche sociali del comune di Vasto, Antonio Spadaccini, hanno inviato un comunicato per chiarire la questione (?). Gli scriventi fanno riferimento alle modalità di valutazione delle domande e della formazione della graduatoria utile alla assegnazione, in legalità e trasparenza, del limitato numero di buono lavoro, messi a disposizione dal vigente Piano di zona per i servizi di cura ed assistenza alla persona. Già ma perchè, ad oggi, l'elenco delle vincitrici perchè non è stato pubblicato sul sito del Comune di Vasto?

MODALITA' DI PARTECIPAZIONE - La partecipazione all’avviso pubblico per l’assegnazione dei buoni lavoro (Voucher), indetto dalla Istituzione del Servizi Sociali del comune di Vasto, era  riservata a donne, con e senza disagio socio-economico, a condizione che  fossero  in possesso dei  seguenti requisiti: residenza nel Comune di Vasto (1 anno per le italiane, 2 anni per le comunitarie ed extracomunitarie); permesso di soggiorno per le donne extracomunitarie, valido e rinnovabile; età lavorativa compresa tra i 25 e i 60 anni; collocabilità al lavoro (attestazione di disoccupazione o inoccupazione). 

COMMISSIONE TECNICA - La Commissione tecnica, formalizzata per l’esame e la valutazione sia dei documenti sia della idoneità psico-fisica delle donne interessate al servizio, ha utilizzato e rispettato tutti i criteri di assegnazione di punteggio previsti nell’art. 8 del Regolamento, approvato con deliberazione n. 28 del 10.11.201,  attribuendo ad ogni candidata il punteggio emerso dalla documentazione  allegata  alla domanda.

COLLOQUIO DI SELEZIONE - La prova di colloquio consentiva a ciascun componente della Commissione tecnica di attribuire un punteggio max di 6 punti (per un totale complessivo di 24 punti), in relazione al giudizio, attento e critico, delle personali risposte e/o osservazioni delle singole candidate, interrogate naturalmente su temi inerenti la cura e l'assistenza della persona non autosufficiente. "Tale ulteriore criterio di selezione - si legge nel comunicato - è apparso, agli addetti ai lavori, doveroso e necessario al fine di individuare in ogni singola candidata il possesso o meno dei requisiti essenziali di affidabilità lavorativa ed onestà, delle abilità a prestare cura ed assistenza e soprattutto della capacità ed equilibrio di relazione con persone multiproblematiche e, di fatto, più deboli, come sono, di norma, i disabili e gli anziani non autosufficienti. Proprio da questi utenti infatti, anche nel recente passato, sono  emersi segnalazioni e critiche rispetto ad inadeguati e/o censurabili comportamenti di qualche operatrice (conflittualità, scorrettezze, diseducazione, furti, ecc.)"

Redazione Independent