Valentino resterà paralizzato

Forse stava comprendendo l'orrore del matricidio. Ha tentato di togliersi la vita in carcere, ora è tetraplegico

UN TERRIBILE DOLORE - Aveva tolto la vita alla madre con cinque coltellate, di cui l'ultima, terribile, sferrata con una ferocia inaudita alla gola. Per quel gesto, Valentino Di Nunzio, 27 anni e residente nel piccolo paese di Manoppello, in provincia di Pescara, era stato rinchiuso nel carcere di Catrogno a Teramo, in attesa di giudizio. Agli inquirenti che l'hanno sentito, subito dopo l'arresto, il giovane matricida ha confessato «mi aveva fatto arrabbiare». Una vicenda di cronaca nera di cui si era saputo più nulla - eccetto qualche video pubblicato su facebook e you tube in cui l'omicida recitava un terribile monologo di morte - , fino a qualche giorno fa.

RESTERA' PARALIZZATO - Valentino ha tentato il suicidio, il 18 febbraio, gettandosi dal lettino della cella dove è rinchiuso. Il matricida si è lanciato con la testa sul pavimento, ma il tentativo di togliersi la vita non gli è riuscito. Nonostante avesse progettato con determinazione l'azione suicida, il piano è fallito di poco. Sottoposto ad intervento chirurgico, il medico ha dichiarato che resterà palarlizzato per sempre agli arti ed alle braccia. «In gergo tecnico si dice tetraplegico», ha conferma il suo avvocato Isidoro Malandra, «volgarmente vuol dire che ha tutti e quattro gli arti paralizzati». Una situazione ancora più terribile, di una vicenda di per sè impossibile da comprendere. Forse il giovane stava metabolizzando quanto compiuto e, non potendo accettare l'orrore dell'omicidio della madre, aveva pensato di farla finita in quel modo atroce. L'avvocato Isidoro Malandra, legale del Di Nunzio, ha chiesto la misura degli arresti domiciliari che, per il momento, è stata respinta dal gip. Una situazione terribile per il povero padre, che dovrà anche assisterlo ora che è invalido.

Marco Beef