Uno su tre non lavora

La vergogna dei "Paesi Maiali": il 31% dei giovani è inoccupato, al sud picchi del 50%. Verso la rivoluzione?

Uno su tre non lavora

LA VERGOGNA DELL'ITALIA - Una generazione, quella che comprende la fascia dei 15-34, tradita ed ingannata da una classe dirigente idegna. Oltre il 30%, uno giovane su tre, non ha un impiego, nonostatte titoli di studio ed altre qualifiche professionali. Non se la passano meglio nemmeno quelli della fascia anagrafica successiva, 35-50 anni, alle prese con la cassa integrazione e la minaccia della perdita del posto di lavoro a causa della crisi economica. Il dato dell'Istat comprende tutta la penisola italica, ma se si analizzano le aree la situazione è ben più drammatica: al sud ci sono picchi di inoccupazione pari al 50%. Ciò significa che 50 ragazzi su 100, nella fascia tra i 15-34 anni, non ha un lavoro. Le regioni in cui si trova questa drammatica situazione sono la Sicilia, la Calabria, la Sardegna, la Campania, la Puglia, il Molise e non sorride nemmeno l'Abruzzo.

IL 30% DEI GIOVANI E' INOCCUPATO- A confermarcelo è l'Istat (Istituto nazionale di Statistica), nel consueto report sull'occupazione in Italia. A dicembre 2011 gli occupati sono 22.903 mila, un livello sostanzialmente invariato rispetto a novembre, in presenza di un calo della componente maschile e di una crescita di quella femminile. Nel confronto con l'anno precedente l'occupazione diminuisce dello 0,1% (-23 mila unità). Il tasso di occupazione è pari al 56,9%, stabile nel confronto congiunturale e in diminuzione in termini tendenziali di 0,1 punti percentuali. Il numero dei disoccupati, pari a 2.243 mila, aumenta dello 0,9% rispetto a novembre (20 mila unità). L'incremento è dovuto esclusivamente alla componente maschile. Su base annua si registra una crescita del 10,9% (221 mila unità). Il tasso di disoccupazione si attesta all'8,9%, in aumento di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti rispetto all'anno precedente. Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 31,0%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto a novembre. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,2% (-34 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività si posiziona al 37,5%, con una flessione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,5 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione a dicembre è all'8,9%, in rialzo di 0,1 punti percentuali su novembre e di 0,8 punti su dicembre 2010. E' il tasso più alto da gennaio 2004 .

QUALI PROSPETTIVE PER I PIIGS? - Al di là delle belle parole e delle promesse espresse dal Primo Ministro Monti, che ieri ha ricevuto a Parigi il premio come "Miglior Cittadino Europeo", il futuro del Belpaese e dell'Europa debole è quantomai nero. Tagliare una/due generazioni giovani, ritenuta inutile perchè improduttiva, è la strategia che stanno usando i "Governi Maiali", cosiddetti Piigs (Portogallo, Italia, Irlanda,Grecia e Spagna) al soldo dei grandi "Gruppi di potere". La strategia perchè questo avvenga è ormai nota. Si sente dire dal nostro Primo Ministro, tirato per la giacchetta dalla Merkel e Sarkozy: «La crisi economica ci impone sacrifici duri e scelte impopolari». Ma, poi, quando si tratta di prendere decisioni per il bene della gente ecco che si vanno a toccare i tassisti - un problema solo di Roma e Milano - i pensionati, i redditi da lavoro dipendente e non i grandi temi, come i petrolieri, le banche, le assicurazioni, le industrie belliche, la telefonia, gli evasori fiscali, i politici, etc. Ma perchè Monti non ha annullato la commessa per i cacciabombardieri dalla statunitense Lockheed Martin di 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter, F35, ordinati da La Russa, per un importo pari a metà della manovra finanziaria e cioè 15mila miliardi di euro? Perchè agli evasori che hanno fatto rientrare i soldi sporchi dall'estero non si fa pagare una tassa del 50%, invece del 5% pattuito da Monti? Le conclusioni sono evidenti: se si continuerà così si andrà verso una esasperazione crescente ed il clima, da torrido, potrebbe diventare incandescente ed innescare una reazione violenta da parte di chi - come un giovane del Sud - non ha più nulla da perdere.

Marco Beef