Unipol. Un anno ai Berlusconi

Intercettazioni. Condannati Silvio e Paolo per rivelazione di segreto d'ufficio. L'ex premier: «Che vergogna»

Unipol. Un anno ai Berlusconi

CONDANNATO BERLUSCONI A UN ANNO DI RECLUSIONE. Un anno di reclusione a Silvio Berlusconi e 2 anni e 3 mesi al fratello Paolo sono stati comminati dopo due ore di camera di consiglio dai giudici della quarta sezione del tribunale di Milano. I fratelli Berlusconi erano stati rinviati a giudizio per rivelazione del segreto d'ufficio. L'allora leader dei Ds Piero Fassino, era stato intercettato dalla procura nell'ambito di un'inchiesta sul tentativo dell'Unipol di scalare la Bnl. La telefonata tra Consorte e il sindaco di Torino, nella quale Fassino, pronuncia la frase "Allora abbiamo una banca?", era coperta dal segreto istruttorio. Il nastro venne consegnato dalla ditta incaricata dell'intercettazione dalla procura direttamente ad Arcore alla presenza del padrone di casa prima di essere accluso agli atti. Successivamente "Il Giornale" di cui è proprietario il fratello di Berlusconi, Paolo, pubblicò la conversazione il 31.12.2005.

PER BERLUSCONI E' INTOLLERABILE PERSECUZIONE. Berlusconi che tuona contro le toghe rosse quando le sentenze gli sono sfavorevoli , ha dichiarato" E' davvero impossibile tollerare una simile persecuzione giudiziaria che dura da 20 anni e che si ravviva ogni qual volta vi sono momenti particolarmente complessi nella vita politica del paese". Per sua fortuna la possibilità della prescrizione, prima che si celebrino tutti e tre i gradi del processo, è concreta. Nel frattempo fervono i preparativi del Pdl per l'organizzazione della manifestazione "il 23 in piazza del Popolo".

LA CAMPAGNA CONTRO I DS ORCHESTRATA DA IL GIORNALE. Per Fassino, che non ha commesso alcun reato, quella pubblicazione rappresentò un danno enorme sia personale che per il partito dei Ds di cui era segretario. La campagna denigratoria contribuì non poco al mancato successo pieno elettorale della coalizione guidata da Prodi alle politiche del 2006.



Clemente Manzo