Una sorpresa dietro l'altra

Quattro stabilimenti balneari fuori dalla Bolkestein. La scoperta è della coppia DD (D'Angelo/Del Vecchio)

Una sorpresa dietro l'altra

QUATTRO STABILIMENTI FUORI DALLA BOLKESTEIN. All’inizio è stata l’area degli ex serbatoi di Di Properzio, poi l’area De Cecco (PP2) ed, oggi, si scopre che nell’immenso patrimonio della collettività dei cittadini pescaresi - derivante dal “demanio civico comunale” - rientrano anche le aree su cui insistono ben 4 stabilimenti balneari. «La sorpresa - spiegano i consiglieri D'Angelo e Del Vecchio - è venuta fuori dall’esame della documentazione che l’Ufficio Urbanistica del Comune di Pescara ha richiesto al Servizio Demanio Civico ed Armentizio della Regione Abruzzo per poter dar seguito a quanto contenuto nella proposta di delibera, predisposta dai consiglieri comunali della Commissione Finanze, finalizzata alla reintegra dei terreni gravati dal diritto di uso civico ricompresi all’interno del PP2»- Tra esse, infatti, ci sarebbe anche l’area contraddistinta con la particella n. 706 di mq. 4.964 che, pur essendo intestata a “Porta Nuova 2000 Srl”, risulta essere gravata dal vincolo di uso civico.

L'AREA E' DEMANIALE. Infatti, osservando la campitura dell’area demaniale civica del foglio di mappa n. 27, quello riguardante il territorio a sud del fiume Pescara e fino all’area del Teatro D’Annunzio, i consiglieri hanno scoperto che «la fascia di territorio ricompresa tra il Lungomare Papa Giovanni XXIII e la spiaggia risulta essere di natura demaniale civica». Si tratta di un territorio sul quale c'è la Fondazione Papa Paolo VI e gli stabilimenti balneari: Sabbia d’Oro, La Conchiglia, Aretusa e il Cavallino Azzurro. «Lo scenario che si delinea, quanto nuovo quanto inatteso, circa i legittimi titolari della proprietà di una vasta parte del territorio cittadino, soprattutto per quel che può interessare l’arenile - si legge nella nota -  innesca, inevitabilmente, una nuova presa di coscienza della pubblica amministrazione per gli effetti che questa realtà può configurare rispetto alla tanto discussa direttiva Bolkestein che risulterebbe priva di effetti sugli stabilimenti sopra citati». Inoltre, l’amministrazione comunale si troverebbe nella condizione di risultare il legittimo destinatario dei canoni di affitto dovuto dai titolari degli stabilimenti citati e che oggi, diversamente, sono incamerati dallo Stato.

UN ESPERTO PER IL PATRIMONIO DEL COMUNE. Il Consiglieri chiedono, dunque, al sindaco di Pescara Mascia di «affidare ad un esperto il compito di rilevare puntualmente il patrimonio del demanio di uso civico e porre le basi concrete per una sua utilizzazione quanto più efficace e produttiva nell’interesse della collettività». La via per recuperare le risorse necessarie per soddisfare il bisogno dei servizi essenziali e dei programmi di gestione e di investimento passa anche attraverso la tassazione locale e l'’utilizzo ai fini produttivi del patrimonio pubblico dell’ente locale.

Redazione Independent