Una sconfitta per Pescara

Ordinata la chiusura del porto. Oltre al danno la beffa: pescatori accusati di danneggiamento a strutture militari

Una sconfitta per Pescara

LA SAGA CONTINUA - Si dice che i giornalisti siano troppo polemici, ma sospettiamo che i pescatori della città di Pescara - accusati per altro di danneggiamento a strutture militari - la pensino esattamente come noi. Ieri, dopo l'ennesimo incagliamento di un peschereccio all’entrata del porto di Pescara - lo sottonineamo: a causa del mancato dragaggio del fiume! E non di chissà quale intervento impossibile-  la Guardia Costiera, con firma del comandante Luciano Pozzolano, ha giustamente deciso di chiudere, ancora una volta, il porto di Pescara. Una decisione inevitabile, avvenuta in seguito ai rilievi effettuati in mattinata nei punti in cui i fondali sono più bassi. Gli armatori delle barche da pesca, ormai allo stremo delle forze, minacciano nuove pesanti proteste e chiedono alle Istituzioni urgenti aiuti economici.

LA DISPERAZIONE DI TESTA:  - «L'ordinanza del comandante della Capitaneria di Porto Luciano Pozzolano è l'ultimo pesantissimo colpo, evidentemente inevitabile, che il porto di Pescara ha dovuto subire per garantire la sicurezza di tutti gli operatori che ruotano attorno a questa struttura. La limitazione delle attività nello scalo è l'ennesima sconfitta della città dopo il lavoro scrupoloso che abbiamo portato avanti da giugno a dicembre che ci aveva consentito di arrivare al dragaggio della darsena commerciale. Il mio obiettivo resta proprio quello: il dragaggio. Non ho alcuna intenzione di sottrarmi al rispetto della legge (che abbiamo sempre rispettato) ma è assolutamente indispensabile andare avanti e farlo speditamente. Chiedo quindi alle istituzioni, a tutti i livelli e di qualsiasi colore politico, di fare in modo che ciò avvenga, liberando il porto dai mille lacci e lacciuoli che lo stanno portando alla morte», si legge nel disperato, ma sincero, appello del Presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa.

Marco Beef