Una bolgia alla Casa Bianca

Una quarantina di reporter tra cui il nostro Benny Manocchia al press briefing con Sarah Sanders, portavoce del presidente degli Stati Uniti d'America

Una bolgia alla Casa Bianca

UNA BOLGIA LA CONFERENZA STAMPA NELLA CASA BIANCA. Sono passati alcuni anni dall'ultima volta che sono stato presente a un press briefing (conferenza stampa) alla Casa Bianca. Avevo dimenticato la procedura da seguire ma un mio amico giornalista americno ha ottenuto il permesso di essere suo ospite nel piccolo teatro della West Wing. Una quarantina di reporters sono presenti, come sempre alzando la voce perche' qualcuno "ha preso il mio posto". O cose cosi.  Arriva Sarah Sanders e dice di fare meno chiasso..Legge un paio di note e poi chiede a Jack di fare la prima domanda. Pero' prima annuncia che permettera' un unico quesito: e' tardi e ho fretta. Da quel momento si sveglia lo zoo dei media, che invece di parlare...ruggisce. "Ma il presidente si sta preparando per il meeting con Kim a Singapore?". Che domande, tu che dici? Via, passa a un altro. Una donna: (l'ennesima dei giornali e tv USA contrari a Trump): "Che ci dici di Melania che sembra scomparsa?". Voci nella saletta. Qualcuno urla: quella era la mia domanda, cavolo. Sanders risponde come puo'. Spiega che la first lady e' in perfetta foma, dopo l'operazione. Decine di mani rivolte verso il cielo. Sanders si guarda attorno e poi: ''Not today John" esclama con un sorriso in volto. Sta negando la domanda al corrispondente della CNN, che attacca Trump e la Casa Bianca come un siluro impazzito. Alta voce: non puoi farlo, Sarah. E invece puo', decide lei chi fara' la prossima domanda. Mi guardo in giro e ho l'impressione di essere nel vecchio Colosseo, dove la vittima attende l'arrivo dei leoni. Un'altra donna: "Perche' il presidente non si presenta mai di fronte a noi? Ha paura che quacuno lo morda?"" Risate dappertutto. Sanders dice: "Penso che dovreste avere paura voi, perche' il presidente morde piu' delle vostre sciocche domande". Passa il tempo e veramente non si sente nulla di "importante". Ecco una domanda impertinente e la donna sul pulpito si difende affermando che non ha informazioni su quel caso ma dara' una risposta "appena possibile". Mi sfugge un sorriso:i quatidiani e le tv hanno tutto pronto, domande e risposte preprate in redazione. Ma allora qual e' il valore di questo gruppetto che cerca di creare la domanda "brutale" per mandare all'inferno il capo della Casa Bianca? Mi dice il mio amico: "Noi cerchiamo sempre lo scoop, lo sai come vanno queste cose,un piccolo errore e parte la bomba...". Sto preparandomi per uscire quando si sente la voce del giornalista indiano che ha una damanda imbarazzante. Sanders dice che basta per oggi. "Ne riparleremo". Sembra essere il motto di questo...avvenimento.

Benny Manocchia (USA)