Un francobollo riapre caso

A 17 anni dalla scomparsa il giudice si oppone alla richiesta della procura: ci sono elementi utili per indagare

Un francobollo riapre caso

UN FRANCOBOLLO RIAPRE IL CASO DI DONATELLA GROSSO. Saranno riaperte le indagini relative alla vicenda di Donatella Grosso. Il gip del Tribunale di Pescara, Maria Michela Di Fine ha accolto l'opposizione alla richiesta di archiviazione, avanzata dai genitori della trentenne scomparsa dalla sua cabitazione di Francavilla al Mare (Chieti), nella notte tra il 26 e il 27 luglio 1996. Il 31 gennaio scorso si era tenuta, nel Tribunale di Pescara, l'udienza davanti al gip, al termine della quale l'avvocato Giacomo Frazzitta, legale della famiglia Grosso, aveva spiegato di aver chiesto nell'opposizione di effettuare accertamenti più approfonditi. Il legale aveva inoltre annunciato di aver depositato una consulenza di Luciano Garofano riguardante ''il famoso francobollo applicato sulla lettera che sarebbe stata, secondo la teoria, spedita da Donatella Grosso''.

LA SPARIZIONE DELLA DONNA. Donatella Grosso viveva a Francavilla a Mare e si era laureata in lingue all'Università di Pescara. Nutriva una passione per la musica, era una ragazza molto vitale. Aveva un amore non corrisposto per un giovane studente che la frequentava all'insaputa della fidanzata. La sera del 26 luglio 1996 Donatella Grosso è uscita di casa verso le 23.30 con due grosse valige. Il fidanzato sostiene di averla accompagnata all'ingresso della stazione di Pescara, dove però nessuno quella sera l'ha vista. Da quel momento di lei non si sono avute più notizie. Del caso della sparizione di Donatella Grosso si sta occupando anche la trasmissione "Chi l'Ha Visto".

Redazione Independent