Un 'Puttan Tour' finito male

Cinque persone sono accusate di rapina e lesioni ai danni di una prostituta. Il Gip manda a casa tre quindicenni

ERA SOLO UN "PUTTAN TOUR"? Il gip del Tribunale dei Minori di L'Aquila, Silvia Reitano, dopo un lunghissimo dibattito con il Pm Altobelli, ha accolto le richieste dell'avvocato Sara D'Incecco, legale di uno minori arrestati, disponendo la misura della "permanenza in casa" : una sorta di arresti domiciliari per i minori. Il quindicenne, infatti, è accusato insieme ad altre cinque persone di aver rapinato e ferito una prostituta la notte del 28 settembre a Marina di Città Sant'Angelo. I ragazzi, dunque, potranno continuare a frequentare le lezioni a scuola, in attesa che la misura venga revocata. Per quell'episodio è in carcere un 18enne di Chieti, ma residente a Pescara, mentre una quinta persona, che sarebbe fuggita a piedi la notte degli arresti, è al momento ricercata. 

IL FATTO IN QUESTIONE. Era venerdì notte e cinque ragazzi ( tre 15enni, un 18enne ed un altro ancora in via di identificazione), a bordo di due scooter - erano in due su un mezzo ed in tre su un altro - stavano tornando a casa. Avevano trascorso una serata allegra dentro un locale della Nazionale Adriatica. Dopo essersi fermati a fare benzina ad un distributore, a Marina di Città Sant'Angelo, hanno visto una giovane prostituta e, come spesso succede, si sono messi a parlare. Un fatto piuttosto normale, comune a quell'età. Alzi la mano chi non ha partecipato ai cosiddetti "Puttan Tour"? Ma, poi, sarebbe accaduto qualcosa che non andava. «La vittima - hanno riferito gli inquirenti - è stata circondata e minacciata. Ed uno le avrebbe afferrato la borsetta facendola cadere a terra». E, poi, via la fuga, a tutto gas, con gli scooter. Quella notte "brava" si è conclusa con quattro dei cinque ragazzini protagonisti (o presunti tale) arrestati dai carabinieri di Montesilvano

Marco Beffe