Traffico di stupefacenti col metodo mafioso: 6 arresti

Operazione "Gotha" contro gang foggiana attigua al clan 'Sinesi-Francavilla. Sequestrata cocaina, hashish ed esplosivo

Traffico di stupefacenti col metodo mafioso: 6 arresti

TRAFFICO INTERNAZIONALE DI STUPEFACENTI: SEI ARRESTI. I Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione ad ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 6 indagati. I reati contestati sono quelli di acquisto, importazione, trasporto e detenzione di sostanze stupefacenti ed i connessi reati spaccio di droga, detenzione e porto illegale di esplosivo. Reati aggravati dal metodo mafioso. I provvedimenti sono stati emessi dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia che si è avvalsa, come già avvenuto in altre inchieste, della preziosa collaborazione fornita dalla Procura della Repubblica di Foggia.

LE MISURE CAUTELARI. Le misure cautelari in carcere sono state eseguite a carico di Francesco Sinesi (28), Marco Lombardi (37) e Slavchova Svetla Georgieva (42), mentre ai domiciliari sono finiti Francesco De Tinno (71), Marco Brigido (31). Un sesto indagato Antonello Francavilla risultato irreperibile ed è tutt’ora attivamente ricercato.

SEQUESTRATI 300 KG DI HASHISH ALLA "SOCIETA' FOGGIANA". Le indagini dei Carabinieri, dirette dalla Procura Distrettuale di Bari, si sono basate su una complessa attività tecnica oltre che su numerosi servizi di riscontro. Allarmanti i bilanci dell’inchiesta: 300 kg di hashish importati per un giro di affari stimato intorno ai 400.000 euro. L’inchiesta colpisce in particolare il clan “Sinesi-Francavilla”, una delle batterie storiche della “Società Foggiana”.

COCAINA ED ESPLOSIVI IN CASA DI UNA DONNA. L’attività investigativa sulle quali si basa la misura cautelare nei confronti degli indagati ha preso le mosse dall’arresto, nel dicembre 2012, di una donna foggiana con 3,340 kg di cocaina, 8,200 kg di marjuana, 70 grammi di hashish ed un involucro contenente Kg. 1,730 di esplosivo “da cava”. Le successive indagini, condotte con attività tecniche e servizi dinamici, hanno consento di accertare che la sostanza stupefacente e l’esplosivo erano stati consegnati da Marco Lombardi, presentatosi sotto lo pseudonimo di “Giorgio”, contiguo al clan “Sinesi-Francavilla”, e che avrebbe dovuto detenerli presso la sua abitazione a disposizione del sodalizio. Per tale “favore” alla donna veniva riconosciuta una ricompensa mensile di 500 euro.

Redazione Independent