Tips per un pavimento da esterno in gres porcellanato pulito e duraturo

Il pavimento principe del mercato, secondo i dati di settore, scelto per l’estrema duttilità, soprattutto quando si tratta di pavimenti esterni

Tips per un pavimento da esterno in gres porcellanato pulito e duraturo
Pavimenti in parquet, in cotto, in marmo e in granito. Tutti sognano materiali di pregio per il proprio esterno, ma solo uno sa imitarli tutti costando meno della metà: il gres porcellato. Il pavimento principe del mercato, secondo i dati di settore, scelto per l’estrema duttilità, soprattutto quando si tratta di pavimenti esterni. Infatti, a differenza di quelli sopracitati, il gres è un materiale molto resistente creato attraverso processi di fusione (tecnicamente: sinterizzazione) di vari materiali in pietra di ceramica.

Al netto però della sicurezza che trasmettono le schede prodotto, tutti i novelli possessori di un pavimento in gres si domandano quale sia il miglior modo di trattarlo in termini di pulizia. Andiamolo a scoprire cominciando proprio dalla fase che segue la posa.

La prima pulizia

Molto spesso le ditte incaricate di mettere a terra le piastrelle lasciano il nuovo pavimento interamente da pulire, ed è un’operazione che è meglio fare subito. Le polveri e gli stucchi infatti sono nemici delle pavimentazioni, per questo è meglio rimuovere subito lo sporco grosso. Per il primo trattamento su superfici da esterni ricordiamo che è meglio scegliere una giornata non particolarmente calda perché il sole potrebbe catalizzare i processi degli acidi contenuti nel detergente. Per sceglierlo bisognerebbe chiedere al fornitore e agli operai, che in teoria dovrebbero saper fornire la risposta definitiva. Ciò detto un detergente specifico a base acida andrà benissimo. A questo abbiniamo una spazzola con setole abrasive e cominciamo a detergere tutto il pavimento (diluire il prodotto, se richiesto sulla confezione). Fatto questo basterà un semplice risciacquo per concludere l’operazione.

Pulire i vari tipi di gres per esterni

Essendo un materiale da esterno che può essere reso simile a tanti altri materiali, possiamo dire che in teoria esistono innumerevoli tipologie di gres (qui si possono ammirare quelle più comuni per esterni). L’unico aspetto che però bisogna tenere altamente in considerazione è la ruvidezza della piastrella, da cui poi dipende anche la porosità.

Prendiamo ad esempio un gres porcellanato effetto legno, che riprende l’idea di listoni di parquet, che lo ricorda alla vista ma non al tatto. Eppure se quella piastrella ha una sorta di trama naturale, una superficie non liscia, allora è meglio trattare con una spazzola con setole morbide e un detergente con basso contenuto di tensioliti. Si tratta di molecole particolarmente leggere che tendono a penetrare nei pori e non distaccarsene, generando alla lunga problemi come macchie di umidità.

Invece il gres smaltato, quello che sempre una classica piastrella in ceramica, chiaramente presenta una superficie più omogenea e per tanto può essere trattato con un panno qualsiasi. L’importante però è non scegliere un detergente che abbia un’alta concentrazione di oli o altre sostanze grasse che lascino aloni sulla superficie. Usiamo sempre prodotti specifici pensati appositamente per il gres. Poi teniamo anche a mente che una piastrella di buona qualità ha una percentuale di assorbimento dell’acqua non superiore allo 0.5%, il che consente di stare abbastanza tranquilli se si tratta il pavimento con le dovute e semplici attenzioni.

Redazione Independent