Il Torneo di Palazzo Baldoni

Un gioco a tre: i "Bianchi" aprono con Di Mattia, mentre i "Neri" aspettano. Qual è la strategia del terzo scacchista?

Il Torneo di Palazzo Baldoni

COME UNA PARTITA A SCACCHI - Le prossime amministrative di Montesilvano somigliano sempre di più ad una partita a scacchi. Il "Torneo di Palazzo Baldoni" prevede tre giocatori ed altrettante tattiche - quella del centrosinistra, del centrodestra e Terzo polo - ed un unico, succulento, premio: la conquista di Montesilvano, quinta città più popolosa d'Abruzzo. La partita è incominciata lo scorso 16 gennaio, dopo le elezioni primarie, con l'apertura dei "Bianchi" (Ndr: qui il colore è perchè sono stati i primi a giocare!) del centrosinistra. La mossa, decisa dagli elettori di Sel, Pd, Idv, ha proposto una variante imprevista ed imprevedibile anche ai "Grandi maestri" dello scacchiere politico. E' stato scelto il "Rè bianco": Attilio Di Mattia, 35 anni, giovane economista glocal (Ndr: mix tra le parole global & local).

GLI SCACCHISTI "NERI"- Anche a destra gli scacchisti sono parecchi ed ancora non si è decisa la "prima mossa". Tocca ai "Neri" ( in questo caso il paragone, invece, è più azzeccato), guidati da Lorenzo, "Bobby Fischer", Sospiri e da Fabrizio, "Kasparov", Di Stefano, decidere come reagire alla strategia del centrosinistra. Forse ci sarà il ricorso alle elezioni primarie, ma il tempo esiguo non sembra favorire questa ipotesi. Chi sarà il "Rè nero" tra il sindaco uscente Lillo Cordoma e l'assessore dimissionario Carlo Tereo de Landerset? Come agirà l'altro venerabile maestro scacchista che risponde al nome di Giampiero Catone?

IL TERZO POLO SECONDO FLI - L'ambizione è l'elemento che contraddistingue l'altro grande giocatore al "Torneo di Palazzo Baldoni". Cresce l'attesa per capire quale sarà la prima mossa di Futuro e Libertà, "pezzo pesante" del Terzo Polo montesilvanese. Proviamo ad azzardare. L'audace segretario regionale Daniele Toto vorrebbe fare "scacco matto" da solo, senza allearsi con Udc e Api, perchè convinto della forza delle sue pedine. Da Roma la direttiva Bocchino suggerisce di non commettere errori: si dice che abbia chiesto ai suoi uomini di raggiungere almeno il 5%, altrimenti ci sarà un repulisti generale. Il consigliere cittadino, Oscaro Biferi, timoroso di essere escluso, preferirebbe la via della cautela e che conduce all'alleanza con Api ed Udc di Cozzi. Magari con Francesco Maragno candidato sindaco? Sempre attivissima l'altra anima del partito di Fini, che risponde al nome di Gianni Teodoro. Durante la campagna elettorale per le primarie sarebbero stati frequenti "gli scambi" col segretario del Pd, Antonio Castricone. Che stia guardando a sinistra anche per quest'ultima fase della partita? Tutte queste sono solo ipotesi, ma come gli scacchi insegnano, nulla va escluso. Nemmeno "i sacrifici", apparentemente scomodi, funzionali alla vittoria finale.

Marco Beef