Terremoto L'Aquila. La ricostruzione del processo alla scienza e le colpe della Commissione

ll 22 ottobre del 2012 il Tribunale di L’Aquila ha condannato sette componenti della Commissione Nazionale. Il 10 novembre L'Appello ribalta quasi integralmente la sentenza.

Terremoto L'Aquila. La ricostruzione del processo alla scienza e le colpe della Commissione

TERREMOTO L'AQUILA. LA RICOSTRUZIONE DEL PROCESSO ALLA COMMISSIONE GRANDI RISCHI. ll 22 ottobre del 2012 il Tribunale di L’Aquila ha condannato sette componenti della Commissione Nazionale per la Previsione e Prevenzione dei Grandi Rischi (Franco Barberi, presidente vicario della Commissione, Enzo Boschi, all’epoca presidente dell’Istituto di geofisica e vulcanologia,  Gian Michele Calvi, direttore della Fondazione Eucentre Bernardo De Bernardinis, vice capo settore tecnico operativo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, Mauro Dolce, direttore dell’Ufficio rischio sismico del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, Claudio Eva, professore ordinario di Fisica all’Università di Genova, e Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti) a sei anni di reclusione per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime per aver cagionato la morte di 37 persone e il ferimento di 5 persone a seguito della “approssimativa, generica e inefficace” relazione sullo stato del rischio fornita nel corso della riunione di emergenza della Commissione in data 31 marzo 2009. Secondo il giudice di primo grado la Commissione avrebbe fornito “informazioni incomplete, imprecise e contraddittorie sulla natura, le cause, la pericolosità e i futuri sviluppi dell’attività sismica” inducendo i cittadini a rimanere in casa nonostante un grave rischio imminente. Il 10 novembre del 2014 la Corte di Appello dell’Aquila, non ravvisando il nesso causale tra le condotte degli imputati e il decesso dei cittadini dell’Aquila, ribalta quasi integralmente la sentenza di primo grado assolvendo “perché il fatto non susssiste” sei dei sette imputati e rideterminando la condanna di Bernardo De Bernardinis, vice capo settore tecnico operativo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, in due anni di reclusione.

La sentenza di appello sarà conferma dalla Corte di Cassazione il 20 novembre 2015.

Redazione Independent