Sulmona caccia al piromane

Incendiate 9 macchine nella notte. Carabinieri e polizia a caccia d'indizi: l'anno scorso bruciarono 30 automobili

Sulmona caccia al piromane

NON SI SCHERZA COL FUOCO - C'è una strana tendenza, ultimamente, a Sulmona. Una tendenza che non va d'accordo con il famoso detto "scherzare col fuoco". Perchè qui c'è qualcuno che al contrario, già da diversi mesi, si diverte - a quanto pare, tanto - a fare dei giochi che tutto sono tranne che ignifughi. Piromani. Sono proprio loro. Durante la scorsa notte sono state incendiate, in tre strade della cittadina ovidiana, ben 9 macchine, una delle quali addirittura di proprietà di un poliziotto. Della serie: non guardiamo in faccia a nessuno. Su questi incresciosi atti di vandalismo stanno adesso indagando la Polizia e i Carabinieri. Ma, come detto, non si tratta della prima volta. L'anno scorso, in episodi analoghi, erano andate distrutte circa trenta vetture.

IL PRECEDENTE - All'inizio di ottobre i vigili del fuoco avevano avuto un bel da fare a causa dell'incendio, quasi contemporaneo, di 8 automobili. La prima chiamata era arrivata alle 3.15 circa della notte, quando un'inquilina delle case Ater in via XXV Aprile, al civico 19, aveva segnalato del fumo che proveniva da una macchina parcheggiata, con le fiamme che iniziavano a propagarsi verso la sua finestra. Giunti sul posto, i pompieri avevano iniziato le operazioni di spegnimento ma erano stati richiamati dalle grida di alcune persone, che segnalavano altre 5 macchine che stavano prendendo fuoco. Stessa situazione in via Avezzano, dove altri due mezzi sono andati a fuoco. Insomma, un vero e proprio Inferno, con la I maiuscola. In tutto, gli interventi di spegnimento erano durati circa tre ore. Tre vetture erano andate completamente distrutte, tre erano state seriamente danneggiate e due soltanto lambite dalle fiamme, oltre alla tapparella in plastica di un'abitazione al primo piano che era stata deformata dal calore. Insomma, Sulmona va letteralmente in fiamme. Vogliamo fare, sindaco Federico, qualcosa di concreto per contrastare il fenomeno?


Marco Sette