Stupro, sospetti sui caporali

Durissima posizione del comitato 3e32 ed a firma "Donne stanche dell'omertà": «Fuori dal servizio Strade Sicure»

Stupro, sospetti sui caporali

UNA VIOLENZA TERRIBILE - E' ancora vivo nella memoria il ricordo del terribile stupro, avvenuto 10 giorni fa, fuori dalla discoteca la "Guernica a Pizzoli, in provincia de L'Aquila. Troppo gravi le modalità e le circostanze perchè questa su vicenda cali il silenzio: una studentessa di 23 anni letteralmente brutalizzata, con un oggetto contundente, e lasciata seminuda, sanguinante e svestita in mezzo al freddo ed alla neve della notte abruzzese. Il referto medico è da brivido: 48 punti di sutura nelle parti intime con l'interessamento della zona ovarica. Probabilmente la giovane vittima non potrà avere figli, ma per fortuna è ancora viva. Poteva morire per assideramento. Le indagini si sono concentrate da subito su un gruppetto di militari, di stanza a L'Aquila, e su una ragazza. Il principale sospetto è un giovane commilitone di Avellino, trovato con i vestiti sporchi di sangue e fermato dal titolare e dal buttafuori del locale mentre si allontanava.

LA REAZIONE DELLA COMUNITA'- Da giorni sono in tanti che prendono la parola su questa terribile vicenda. Ieri il sindaco di Pizzoli, Angela D'Andrea, che ha chiesto alla magistratua di «di fare in fretta ed assicurare alla giustizia i responsabili della violenza». Oggi è stato il turno del comitato "3e32", che sul proprio sito ha chiesto apertamente la sospensione dei militari dalla Caserma "Acui". «Ci sembra assurdo -  scrivono quelli del 3e32 - ma apprendiamo che oggi i tre caporali del 33esimo reggimento Acqui indagati per lo stupro di Pizzoli rientrano in servizio dopo un breve congedo nel giorno in cui lo stesso reggimento prende il posto degli Alpini nei servizi di pattugliamento del centro storico nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure. Ci sembra il minimo quindi chiedere al 33esimo Reggimento Artiglieria Acqui e alle istituzioni competenti che i tre caporali indagati per il violentissimo stupro vengano immediatamente sospesi dal servizio in via precauzionale e che di questo venga reso nota pubblicamente. Vogliamo la certezza di non trovare questi indagati per stupro a svolgere un qualche ruolo di tutori dell’ordine nell’ambito di un’operazione chiamata “strade sicure”. In caso contrario non ci verrebbe più data la possibilità di fare distinzione. Abbiamo sempre criticato la militarizzazione della nostra città come abbiamo sempre detto che il garantismo per noi è un valore. Questo non è garantismo: è omertà complice degli stupri e della cultura della sopraffazione che li sottende. Non possiamo stare a guardare. Chiediamo al 33° Reggimento Artiglieria Acqui e alle istituzioni competenti che i tre caporali indagati per il violentissimo stupro a Pizzoli vengano immediatamente sospesi dal servizio in via precauzionale e che questo venga reso noto pubblicamente» 

.

Redazione Independent