Strappa il dito a morsi alla connazionale che si rifiuta di prostituirsi

Dramma dello sfruttamento della prostituzione nigeriana sulla Bonifica del Tronto. Nigeriana 34enne allontanata dalla Val Vibrata

Strappa il dito a morsi alla connazionale che si rifiuta di prostituirsi

MASSACRA DI BOTTE CONNAZIONALE COSTRETTA A CONSEGNARE TUTTO IL DENARO. Il Gip del tribunale di Teramo (Giovanni De Rensis) su richiesta del pubblico ministero Stefano Giovagnoni, ha disposto il divieto di dimora nei comuni di Alba Adriatica, Ancarano, Castel di Lama, Colonnella, Controguerra, Martinsicuro e Sant'Egidio alla Vibrata nei confronti di una nigeriana 34enne, convivente con la vittima, indagata per i delitti di reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e lesioni personali aggravate.

Il provvedimento scaturisce da una prolungata attività di indagine condotta dai carabinieri della stazione di Sant'Egidio alla Vibrata, diretti dal luogotenente Mario De Nicola e coordinati dal comandante della compagnia carabinieri di Alba Adriatica (capitano Raffaele Iacuzio) all’indomani del ritrovamento di una 23enne picchiata selvaggiamente una notte del mese di ottobre 2013 e trovata per terra in condizioni gravi.

I sanitari del pronto soccorso di Sant'Omero hanno accertato che la giovane donna aveva subito un pestaggio: aveva una ferita lacero contusa alla fronte (suturata con 10 punti) ed una parziale amputazione della falange anulare della mano destra giudicandola guaribile in 25 giorni.

Nel corso delle indagini coordinate dalla procura della repubblica diTteramo è emerso il ruolo dell’aguzzina che aveva reclutato in patria, alcuni anni prima, la connazionale col miraggio di un lavoro regolare.

Come da copione, una volta giunti in provincia di Ascoli Piceno l'ha avviata alla prostituzione assicurandole, in cambio, un alloggio ed accompagnandola quotidianamente sulla Bonifica del Tronto per farla prostituire. Naturalmente tutto il frutto del lavoro, che è stato accertato essere all’incirca 30.000 euro nell’arco di tre anni, doveva essere assicurato alla sua sfruttatrice che veniva minacciata e percossa ad ogni minimo tentennamento.

Il culmine delle violenze si sono registrate una notte del mese di ottobre del 2013, quando la ragazza, all’ennesimo rifiuto di versare il denaro guadagnato nella serata, è stata malmenata violentemente prima con calci e pugni e, successivamente, colpita alla testa con una bottiglia di vetro che le ha causato una vistosa ferita lacero contusa alla fronte, con sversaremento di sostanza ematica. Non contenta l'ha afferrata con la mano destra e le ha morso il dito anulare provocandole la parziale amputazione dell’anulare.

Redazione Independent