Strangola imprenditore con interessi mensili da 2.500 euro, arrestato usuraio

Blitz dei carabinieri di Pescara alla Stazione di Portanuova. Sequestrati dieci conti correnti e un automobile

Strangola imprenditore con interessi mensili da 2.500 euro, arrestato usuraio

PESCARA, USURAIO SPOLTORESE DENUNCIATO DALLA SUA VITTIMA. carabinieri di Pescara, su disposizione della dottoressa Maria Michela Di Fine che ha accolto le richieste del magistrato Barbara Del Bono, hanno arrestato questa mattina in Stazione a Pescara Portanuova un 63nne di Spoltore, con precedenti specifici, per il reato di usura.

La vicenda risale al 2007 quando un imprenditore del posto in difficoltà e conomiche e con problemi di accesso al credito decide di rivolgersi a quello che credeva un amico chiedendogli un prestito di 20mila euro.

Nell'accordo però accetta anche di pagare 2.500 euro mensili come interesse fino alla restituzione della somma. Ad un certo punto però, dopo avere pagato per un anno 30mila euro, decide di avere estinto il suo debito e di interrompere il pagamento degli interessi.

Comunica la sua decisione all'amico ma, poco dopo, subisce uno strano furto all'interno della sua azienda da cui vengono asportati soltanto dei titoli di credito.

Antonio, nome di fantasia, capisce l'antifona e decide di proseguire nel pagamento degli interessi coinvolgendo stavolta anche la moglie, costretta a sottoscrivere cambiali e assegni per 120mila euro.

Ad un certo punto, forse spinto anche dalla compagna, si decide a denunciare il suo aguzzino che questa mattina viene fermato alla Stazione di Pescara Portanuova. Contestualmente la procura ha disposto il sequesto di dieci conti correnti sui quali sono stati movimentati denari per 410mila euro.

Giunto allo stremo delle sue forze economiche e psicofisiche decide di chiedere aiuto ai carabinieri, che raccolgono la sua denuncia e che così possono mettere la parola fine a questa attività illegale. Nel blitz di questa mattina sono stati sequestrati dieci conti correnti, intestati al 63enne di Villa Raspa di Spoltore ed a persone ritenute riconducibili al soggetto in questione, e due automobili.

L'uomo, titolare di una pensione di poche centinaia di euro, aveva effettuato versamenti sul proprio conto per oltre 290.000 euro. Analoga sproporzione è stata accertata sugli altri due titolari dei conti correnti finiti nel mirino della magistratura pescarese: in un caso, avevano movimentazione di oltre 100,000 euro a fronte di un reddito di circa 25.000 euro; nell’altro, versamenti per circa 60.000 euro a fronte di un reddito di poche migliaia di euro per due soli anni.

Redazione Independent