Stati Generali Editoria: salta ancora il vertice con la Regione Abruzzo

L'appuntamento con D'Alfonso e Di Pangrazio rinviato al 27 febbraio. Intanto ai collaboratori de Il Centro arriva la brutta sorpresa: il contratto 2015 paga da fame

Stati Generali Editoria: salta ancora il vertice con la Regione Abruzzo

STATI GENERALI EDITORIA: SALTA ANCORA IL VERTICE REGONALE. L'atteso vertice delgli Stati Generali dell'Editoria, ripetutamente annunciato da sindacato e Ordine dei Giornalisti per discutere  misure urgenti da applicare al settore per arginare la crisi che sta devastando l'informazione, è saltato ancora. Non sarà più il 7 febbraio a Pescara, come recentemente annunciato, bensì il 27 dello stesso mese ma sempre nel capoluogo Adriatico. Al vaglio, come noto, ci sono delle misure per aiutare i lavoratori autonomi e gli imprenditori della rete: per i primi sono previste borse lavoro che verranno date ad uffici stampa, anche nella forma consociativa; ai secondi, invece, si spera vengano introdotte e provvidenze sulla scorta del modello lanciato dalla regione Toscana.

LA BRUTA SORPRESA DEI COLLABORATORI DE IL CENTRO. Ma le sorprese per gli addetti ai lavori non finiscono qui. I collaboratori dei quotidiani “La Città di Salerno” e “Il Centro di Pescara” del gruppo Finegil-Espresso si sono visti recapitare, nei giorni scorsi, la copia del contratto di collaborazione per l'anno 2015. E qual è la sopresa? Nella proposta di lavoro si prevedono ancora drastiche e mortificanti riduzioni dei compensi. "I nuovi contratti - si legge nella nota che porta la firma dell'ODG Abruzzo - applicano strumentalmente e solo parzialmente la legge dell'equo compenso (sulla quale il Tar si pronuncerà il 28 gennaio su ricorso del CNOG), svilendo il lavoro degli stessi collaboratori. Si prevede tra l’altro che, superata la soglia massima dei primi 288 articoli pagati, venga corrisposto un “forfait” di 120 euro annui, cioè dieci euro mensili a prescindere dal numero". I contratti proposti fanno riferimento a servizi pubblicati e comprendono anche foto e video e nulla viene corrisposto per articoli più brevi di 1.600 battute. Questi ultimi, infatti, vengono inseriti nel compenso di dieci euro mensili. Ogni somma è comprensiva di tasse, spese e di quanto sarebbe dovuto per servizi fotografici o video prodotti. Per i contributi sul web, inoltre, non è previsto alcun compenso. "Ne consegue - ribadiscono dall'ordine - una drastica riduzione della media dei già bassissimi compensi corrisposti a decine di collaboratori che, con il loro costante impegno quotidiano, garantiscono da anni l'uscita dei due giornali con un'informazione capillare. Per la Finegil Espresso si può vivere con 4.910 euro l'anno, tasse e spese comprese". Insomma, come dire siamo in un paese dove non c'è rispetto per il mestiere e la prova definitiva la si può individuare nell'approvazione, nei prossimi giorni, del DDl sulla Diffamazione. Il dispositivo imbavaglierà ancora di più la già poco libera informazione italiana che, secondo Reporter Sens Frontieres, è al 56esimo posto nel mondo. 

Redazione Independent