Stanziati fondi (giustamente) per la pesca, e per l'editoria?

Torniamo sull'argomento emergenza informazione colpevolmente dimenticata nonostante le promesse e le fiaccolate da #JeSuisCharli

Stanziati fondi (giustamente) per la pesca, e per l'editoria?

STANZIATI FONDI PER LA PESCA, E PER L'EDITORIA? Giustamente la Regione Abruzzo finanzia, come può, i molteplici settori economici del territorio. Ieri il settore del vino che ha beneficiato di un intervento milionario, oggi invece è il turno del settore ittico. All'indirizzo www.regione.abruzzo.it/pesca , infatti, è stato pubblicato un bando pubblico per l'assegnazione di risorse cofinanziate dal Fondo europeo per la Pesca, destinate ad interventi in materia di Pesca marittima e acquacoltura, nell'ambito del PO - FEP 2007/2013 per la Misura "Investimenti a bordo dei pescherecci e selettività". Ma perchè non si fa nulla anche per l'editoria, in particolare quella online?

Ad oggi non è stato stanziato un solo centesimo, nè un minimo contributo, mentre il settore continua ad impiegare (ed autoimpiegare) centinaia di giornalisti più o meno precari, i quali con il loro lavoro contribuiscono a rendere un servizio d'informazione il più sano possibile. Il dubbio che viene, a chi scrive, è che al di là delle promesse fatte  - Modello Toscana, trasparenza nella pubblicità istituzionale oltre ad una maggiore specializzazione nella scrittura dei bandi europei nella parte relativa alla comunicazione - e delle fiaccolate in difesa della libertà di espressione stile #JeSuisCharlie nulla è stato fatto finora perchè si vuole silenziare un settore scomodo al potere. Intanto che l'Abruzzo aspetta a legiferare il Governo Renzi sta per varare una delle riforme più pesanti per la libertà di espressione e la stampa libera: si tratta delle modifica al DDl Diffamazione che prevederà, tra le altre cose, multe salatissime - invece che il carcere - e che rapresenteranno un deterrente fortissimo al sacrosanto diritto del cittadino ad essere informato su quello che accade.  

Redazione Independent