Spoltore, la Febo (Fi) al sindaco: "Adesso mi devi denunciare"

Violenta polemica nella seduta odierna del consiglio comunale. Oggetto del contendere: i fondi da destinare alle famiglie bisognose

Spoltore, la Febo (Fi) al sindaco: "Adesso mi devi denunciare"

Il Consiglio Comunale di Spoltore si conferma un'agorà politica vivace ma violentissima. L'ultimo episodio risale a questa mattina ed ha visto, ancora una volta, gli sfidanti alla carica di primo cittadino, Luciano Di Lorito e Marina Febo, sfidarsi a colpi di esposti, querele e contro querele. Una prassi, a nostro avviso barbara, che purtroppo sta prendendo sempre più piede tanto che il comune di Spoltore ne ha fatto un caso di scuola, predisponendo addirittura una specie di spia, addetta al monitoraggio della rete, dei contestatori politici più duri e delle affermazioni lesive dell'onorabilità dei protagonisti della vita politica spoltorese, finita sulle pagine de Il Fatto Quotidiano.

Ma cosa è successo questa volta? Perchè tra il sindaco piddino e Forza Italia si è arrivati a questo punto?

Andando con ordine, c'era da approvare il Regolamento RESIL (Rete di servizi per l'inclusione lavorativa e sociale) ovvero decidere come distribuire i fondi comunali per i poveri, le famiglie in disagio economico e gli svantaggiati che insistono nel territorio di Spoltore. Secondo i consiglieri "forzisti" - oltre alla Febo tra i banchi dell'opposizione c'era anche il consigliere Marco Della Torre -,  il dispositivo presentato dalla maggioranza avrebbe concesso "troppa discrezionalità al Responsabile del servizio sociale" mentre "sarebbe stato preferibile introdurre criteri oggettivi e predeterminati" e che "se un minimo di discrezionalità deve esserci, questa dovrebbe essere valutata da una equipe di persone e non da un'unica persona, che si chiami Tizio, Caio o Sempronio".

Parole che hanno fatto saltare su tutte le furie il sindaco Di Lorito il quale, durante la seduta mattutina, ha chiamato a sè la segretaria comunale per darle incarico di procedere nelle sedi giudiziarie contro gli autori della presunta diffamazione. A fine seduta, però, sembra esserci stato un ripensamento del sindaco ma alla Febo quel comportamento non è comunque piaciuto e l'ha denunciato sulla sua pagina facebook.
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Poichè le dichiarazioni del Sindaco - spiega la Febo - ci attribuirebbero affermazioni e volontà diverse da quelle espresse, io stessa pretenderò che questa denuncia venga effettivamente formalizzata, come lui ha richiesto, per poter, una volta per tutte, eccepire le nostre ragioni e difenderci, non accettando da lui e da nessun altro forme di limitazione del nostro sacrosanto diritto di "critica politica", nei limiti consentiti, e di spiegazione delle nostre posizioni politiche, volte all'esclusivo bene pubblico generale". Adesso che succederà?

Intanto i problemi del complesso territorio (36 chilomentri quadrati, cinque frazioni, 19mila abitanti) sono sempre lì - caso Arca, parchi chiusi, strade dissestate, cimitero, centro storico morente, rifiuti, tasse ed opportunità per i giovani e imprese - che necessitano, invece, di un "protagonismo" meno polemico e più propositivo.

Marco Beef