Spoltore dichiara guerra a facebook

L'amministrazione Di Lorito affida all'addetto stampa il compito di vigilare sui social per querelare gli autori dei commenti lesivi

Spoltore dichiara guerra a facebook

SPOLTORE DICHIARA GUERRA AI DIFFAMATORI A MEZZO SOCIAL. Succede a Spoltore e, come prevedibile, è già diventato un "tema caldo" della discussione politica. Stiamo parlando dell'ultimo provvedimento adottato dalla Giunta Di Lorito relatvo alla "Tutela dell'immagine dell'Amministrazione comunale, degli Amministratori e dei dipendenti" e che porta la firma del vice sindaco Enio Rosini (proponente) e degli assessori Massimo Di Felice, Quirino Di Girolamo, Lorenzo Mancini, Chiara Trulli e del sindaco Luciano Di Lorito. Oggetto del contendere i social network più in voga (facebook e twitter) e, nello specifico, i commenti postati dagli utenti (cittadini, contestatori, avversari politici... insomma chiunque posti qualcosa) ritenuti denigratori dell’onore delle persone ovvero, come si legge nel dispositivo, "a detrimento dell’attività svolta dall’Amministrazione". D'ora in poi l'addetto stampa dovrà monitorare periodicamente quello che si scrive sulla rete e poi riferire a un dirigente dei Servizi alla Persona e Contenzioso il quale valuterà "insieme al legale di fiducia dell’Amministrazione le pagine contenenti frasi e/o giudizi potenzialmente lesivi della onorabilità e della integrità morale degli Amministratori e dei dipendenti" e "procedere senza ulteriore avvisi e/o atti nei confronti di eventuali responsabili, qualora il legale incaricato rilevi gli estremi delle ipotesi di reato censurati". 

CHE FINE HA FATTO IL DIRITTO DI CRITICA? Al consigliere comunale Edoardo Diligenti, creatore del gruppo facebook "Spoltoriamo" che è molto seguito dai cittadini di Spoltore, questo provvedimento non piace poiché «oltre ad essere tristemente originale è anche improprio, decontestualizzato e segue logiche politico-culturali pericolose, repressive. Un provvedimento di simile portata - aggiunge il capogruppo di Pescara Futura - serve a poco ma si presenta come intimidatorio. Nominando sostanzialmente una ragazza addetta alla stampa "a fare la spia" (un testimone privilegiato) a un dirigente riguardo alcune critiche o opinioni espresse su internet non si risolve un bel nulla e svilisce, sempre a mio parere, lo stesso ruolo della giornalista. Critiche la cui punibilità è selezionata in base a chi le esprime? Se sei un amico ti risparmio se non lo sei ti querelo? Chi controlla il controllore? Bisogna ricordare a tutti che essere amministratori significa spesso essere criticati, anche duramente. Chi si sente offeso può tutelarsi come meglio crede. Se non si accetta il dissenso vuol dire che c'è qualcosa che non va nei meccanismi democratici della nostra comunità e vuol dire, evidentemente, che il potere logora chi ce l'ha e che qualcuno deve iniziare seriamente a ripensare il suo ruolo e la sua funzione. Gli amministratori devono accettare la critica, farla propria, casomai rileggerla, e partecipare al dibattito, spiegare il perchè della scelta fatta e accettare anche i consigli e le critiche dei cittadini, molti dei quali di questi tempi vanno rasserenati con provvedimenti concreti e fattivi, vanno aiutati e non di certo repressi». Insomma, cari maniaci del post facile e della critica, d'ora il poi fate molta attenzione a quello che scrivete non piace rischiate di finire in tribunale per una bella denuncia per diffamazione a mezzo internet. A loro le spese legali le paga il Comune, cioè la collettività, ma a voi chi vi tutela? Una volta ci pensava la Costituzione... ora il Grande Fratello! George Orwell docet!

Marco Beef