Spaccio-bar al carcere di Sulmona, UIL PA: “Nuovo anno con licenziamenti”

Nardella: "Capiamo che i detenuti vadano rieducati e reinseriti in società, ma licenziare quelli che sono ora disoccupati di Sulmona per offrir loro un’opportunità non mi sembra un’idea intelligente"

Spaccio-bar al carcere di Sulmona, UIL PA: “Nuovo anno con licenziamenti”

LICENZIAMENTI AL CARCERE DI SULMONA. “Una politica per nulla condivisa dalla UIL PA Polizia Penitenziaria unita a una dimostrazione di discutibile propensione al bene nei confronti del personale operante presso il carcere di Sulmona e non solo ha portato al licenziamento di fatto di due addetti al servizio spaccio”. A darne l’annuncio è Mauro Nardella, Segretario Generale Territoriale UIL PA Polizia Penitenziaria.

La notizia, arrivata con incredulità, è stata anticipata dalla Direzione del Penitenziario Peligno in occasione di una contrattazione tenutasi alla fine di Novembre e resa esecutiva proprio il primo dell’anno. "Il provvedimento - afferma Nardella - è frutto di un'azzardata decisione del Cda dell’Ente Assistenza per il Personale dell’Amministrazione Penitenziaria. Attraverso una circolare, da quest’ultima diramata a novembre 2016, infatti, è stato dato mandato dapprima ai provveditorati dell’amministrazione penitenziaria e successivamente alle direzioni dei vari uffici disclocati nel territorio di competenza, di ricondurre ad una gestione interna degli  bar-spacci utilizzando in qualità di gestore personale riformato o parzialmente idoneo al servizio e, addirittura, detenuti nel servizio banco, rifornimento etc.".

"E pensare che fu proprio l’Amministrazione, in tempi non sospetti, a far chiudere gli spacci per carenza di personale - continua il sindacalista della UIL - In quell’epoca fu proprio la direzione del carcere, con non poca fatica, a farlo riaprire utilizzando una cooperativa esterna la quale, oltre a fornire un ottimo servizio, ha permesso a gente di Sulmona, dove il lavoro sta rappresentando sempre più una chimera, di essere assunta. Quella stessa gente alla quale l’Amministrazione Penitenziaria ora gli da il ben servito rigettandola nel baratro della disoccupazione".

Capiamo che i detenuti vadano rieducati e reinseriti in società, ma licenziare di fatto quelli che sono ora disoccupati di Sulmona per offrir loro un’opportunità di rivalsa non mi sembra un’idea intelligente - continua Nardella - A tutto questo la UIL dice no. Per manifestare tutto il nostro sostegno agli addetti della cooperativa licenziati e per esprimere il più sentito  dissenso rispetto a questa assurda decisione, indiciamo sin da ora lo stato di agitazione di tutto il personale riservandoci, a breve, di formulare nuove e più incisive manifestazioni di proteste contro il Consiglio di Amministrazione dell’EAP e delle Amministrazioni territoriali conniventi”.

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