Sisma, Gabrielli si giustifica: "Fummo solerti anche a pagare"

Il capo dipartimento della Protezione civile interviene sulla vicenda della lettera in cui chiede la restituzione dei risarcimenti disposti ai famigliari delle vittime

Sisma, Gabrielli si giustifica: "Fummo solerti anche a pagare"

Come abbiamo pagato subito dopo la sentenza di primo grado che ci aveva condannato, così adesso vogliamo subito indietro quei soldi. E' questo, in sintesi, il ragionamento del capo dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, che è intervenuto sulla vicenda della lettera in cui chiede la restituzione dei risarcimenti provvisionali disposti ai famigliari delle vittime del sisma del 6 aprile 2009 dopo la sentenza di primo grado del processo alla Commissione Grandi Rischi.

"Dovremmo essere tutti più onesti nel prendere visione delle cose - spiega Gabrielli - Mettendo in disparte ogni considerazione sul dolore e le sofferenze delle famiglie delle vittime, che attiene all'uomo Franco Gabrielli, come funzionario ho dalla mia una tempestività mai vista nell'applicazione della sentenza di primo grado senza aspettare la Cassazione: mi sembra ingiusto, perciò, che oggi si dica che dopo la sentenza di secondo grado avremmo dovuto attendere la Cassazione".

"Non abbiamo chiesto indietro 7,8 milioni (il totale delle somme disposte dal giudice Marco Billi, ndr): abbiamo richiesto indietro, e sono circa 2 milioni, le somme solo per le persone per le quali non sono state riconosciute in secondo grado le responsabilità", prosegue Gabrielli in riferimento alla posizione dell'ex vice capo dipartimento Bernardo De Bernardinis, l'unico non assolto, con condanna ridotta da sei a due anni di reclusione, nel processo di appello che il 10 novembre 2014 ha visto le assoluzioni degli altri sei condannati.

"Terza questione, sono un funzionario dello Stato e devo rispettare le regole - prosegue ancora il capo dipartimento - Come solerte sono stato nel primo grado, solerte devo esserlo nel secondo. Potevo essere accusato di poca sensibilità se fossi stato intempestivo nel primo grado e non nel secondo, ma con tutta la strumentalizzazione possibile non è stato così".

Redazione L'Aquila