Silvia Ferrante: presidio solidale davanti al Tribunale di Lanciano

L'attivista oggi è a Palazzo di Giustizia per la prima udienza che la vede opposta a Terna. La società aveva dichiarato: "Denunciarla è stato un atto dovuto"

Silvia Ferrante: presidio solidale davanti al Tribunale di Lanciano

SILVIA IN TRIBUNALE. Presidio di solidarietà, stamane davanti al Tribunale di Lanciano, degli attivisti del Comitato anti elettrodotto in concomitanza con la prima udienza civile per Silvia Ferrante, la 37enne di Paglieta, attivista e proprietaria di un terreno, che ha ricevuto dalla Terna Group 24 diverse citazioni civili per danni pari a 16 milioni di euro e relative alle manifestazioni di protesta contro la presa in possesso dei terreni dove si sta realizzando l'elettrodotto Villanova-Gissi, da 380 kw. Il procedimento si è aperto dinanzi al giudice Cleonice Cordisco con la costituzione delle parti.

"Oggi è una giornata di dispiaceri - ha detto la Ferrante prima di entrare in aula - ma anche di gioia per la solidarietà che mi viene dimostrata. Non ho mai fatto alcuna azione violenta, ho solo difeso con altre persone i diritti di tutela della salute e dell'ambiente".

ELETTRODOTTO, TERNA RISPONDE ALLA FERRANTE. "La citazione in giudizio con atto risarcitorio da parte di Terna di alcuni proprietari terrieri e contestatori, tra i quali la Sig.ra Ferrante, che si è opposta all’accesso ai fondi relativi all’elettrodotto Villanova-Gissi per ben 24 volte, è un atto dovuto". Così Terna, a inizio dicembre, aveva risposto agli articoli (compreso il nostro) apparsi sul web a seguito della conferenza stampa tenuta da Silvia dopo essere stata denunciata dalla società energetica per aver manifestato la propria contrarietà all'opera.

"Secondo la legge - prosegue la nota - i tecnici di Terna devono espletare, in qualità di ufficiali incaricati di pubblico servizio, tutte le procedure per gli asservimenti dei terreni interessati dal passaggio della nuova linea elettrica. L’impedimento di tali procedure, ritardando l’entrata in esercizio dell’opera nei tempi stabiliti (1° gennaio 2016), costituisce un danno non solo per Terna ma per l’intera collettività, e come tale va denunciato. Si ricorda, infatti, che l’elettrodotto Villanova-Gissi è fondamentale per l’Abruzzo, regione con un deficit energetico del 32%".

Red. Ind.