Siete incompatibili (Forest Oil)

Bomba. Anche i "Bed and Breakfast" contro l'impianto. Cacciagrande: «Ci vogliono convincere di che?»

Siete incompatibili (Forest Oil)

CACCIACARNE DICE NO. Si chiama "Cacciacarne", ma se fosse per lui caccerebbe via (dall'Abruzzo) qualcos'altro. E quel qualcosa si chiama "Progetto Forest Oil - Monte Pallano - Bomba". Pasquale Cacciacarne, Presidente dell'associazione di Bed and Breakfast "Parco Maiella Costa Trabocchi", ha infatti espresso la sua «più grande opposizione al progetto della Forest Oil, come già descritto nelle osservazioni che abbiamo inviate in occasione del procedimento VIA, che ha bocciato il progetto in questione». Non solo. «Quantunque - dice Cacciacarne - i dirigenti della Forest Oil vogliono a tutti i costi convincerci della convenienza che le popolazioni locali trarrebbero, a seguito della realizzazione del loro progetto, questo è negato da tutti gli studi sul turismo che individuano in un territorio sano da un punto di vista ambientale, paesaggistico e naturalistico il punto di forza per l'attrazione dei turisti nazionali e internazionali. Di tutto ciò ne abbiamo la conferma e la certezza dalle parole e dalle indicazioni dei nostri ormai innumerevoli turisti e clienti».

"NON VOGLIAMO LA CENTRALE". Cacciacarne è irremovibile: «Non servono - dice - progetti di parchi fluviali, come proposto dal rappresentante della Forest Oil apparsi in articoli di stampa, se oltre "la siepe" i turisti avranno la vista di una centrale di raffinazione di idrocarburi con annessi scenari di pericolosità idrogeologica e odori di idrocarburi al posto di una sana aria pulita, di cui i nostri turisti sono alla spasmodica ricerca. Facciamo appello affinché sia rispettata un po' di lungimiranza nelle scelte da prendere affinchè il nostro pensiero di contrarietà al progetto non sia stato vano in occasione della decisione VIA. Siamo sconcertati e "arrabbiati" di questa situazione di spostamento delle decisioni a Roma. Se siamo in democrazia reale, riteniamo che non sia possibile prendere scorciatoie senza coinvolgere in decisioni così importanti per lo sviluppo futuro ed economico di un territorio, i cittadini, gli operatori economici e gli abitanti locali».

LO HA DETTO ANCHE SCARONI. Il presidente cita anche Scaroni: «Oramai l'era petrolifera, come espresso dallo stesso Scaroni, presidente ENI, a Vasto, ha come prospettiva al massimo un secolo. Quindi già sappiamo che il prezzo dei prodotti petroliferi salirà sempre più per una banale legge dell'economia dove si indica che passata la metà della disponibilità di un prodotto i suoi prezzi tenderanno a salire sempre più. E' poco lungimirante - conclude dunque Pasquale Cacciacarne - raschiare il "cosiddetto barile" degli idrocarburi con la conseguenza di compromettere le risorse vere dei territori, dei paesaggi, della salute delle comunità con la conseguenza di negare le nuove prospettive economiche che solo adesso si iniziano a costruire».



Giuseppe Marfisi