Scuola, la protesta delle docenti dei Nastrini Rossi: "Il CCNI ci ha di fatto discriminato"

Le insegnanti abruzzesi che hanno dovuto prendere servizio al Nord chiedono riapertura degli organici dell'autonomia nelle regioni meridionali

Scuola, la protesta delle docenti dei Nastrini Rossi: "Il CCNI ci ha di fatto discriminato"

SCUOLA: LA PROTESTA DELLE INSEGNANTI DEI NASTRINI ROSSI. AbruzzoIndependent.it sta seguendo con molta attenzione  la protesta delle insegnanti abruzzesi dei “Nastrini Rossi” non solo perché tra esse ci sono diverse cittadine abruzzesi, costrette a lasciare la propria famiglia e trasferirsi al Nord per non perdere il sacrosanto diritto al lavoro, ma per un discorso più ampio e di giustizia. "Noi Nastrini Rossi Docenti - si legge nell'ultima nota inviata alla nostra redazione - vogliamo richiamare l'attenzione sul comma 108 art.1 della l.107/2015 quando nella parte dedicata alla mobilità recita" i docenti di cui al comma 96, lettera b), assunti a tempo indeterminato a seguito del piano straordinario di assunzioni ai sensi del comma 98, lettere b) e c), e assegnati su sede provvisoria per l'anno scolastico 2015/2016, partecipano per l'anno scolastico 2016/2017 alle operazioni di mobilità su tutti gli ambiti territoriali a livello nazionale, ai fini dell'attribuzione dell'incarico triennale. "Ci chiediamo dove sia scritto che la mobilità sarebbe stata per noi obbligatoria? Dove è scritto che nel futuro CCNI firmato l'8aprile 2016 saremmo stati inseriti in una fase C di mobilità subordinata alle altre fasi riservate ai docenti che per un motivo che ancora nessuno ci ha spiegato  hanno avuto la"fortuna" di precederci? Siamo stanchi di giustificarci continuamente sui motivi che ci hanno spinto a fare la "famosa" domanda  e vogliamo ribadire con forza che il CCNI ci ha di fatto discriminato, in un momento in cui eravamo già stati assunti e nominati su determinate province.  Vogliamo inoltre far notare ai colleghi ancora in GAE che, a tutt'oggi, l'unico motivo dichiarato che sembra averci consegnato a questo destino di discriminazione è avere come requisito di assunzione proprio la provenienza dalle GAE.  Chiediamo inoltre ai colleghi delle GAE di concentrarsi in richieste costruttive per i loro interessi, ma non lesive dei nostri diritti (es.richiesta di non attivare le deroghe alle ass.provvisorie interprovinciali).  Ricordiamo inoltre che: 1. Il "principio di continuità  didattica" è stato disatteso prima di tutto della mobilità coatta dell'a.s. 2016/2017 2. Le A.P. sono a tutt'oggi un nostro diritto e non sottraggono posti ai precari, ma ne rimodulano solo la distribuzione,  certamente anche geografica.  È necessario lottare per estendere i diritti,  non per ridurli!". Adesso toccherà capire come agiraà il MIUR (Ministero, Istruzione, Università e Ricerca) dato che alle promesse finora non sono seguiti i fatti e la concretezza. Sarebbe molto bello se qualche politico abruzzese facesse sentire la propria voce in difesa delle insegnanti abruzzesi costrette ad emigrare al Nord.

Redazione Independent