Schirato su Vanity Fair

Il reporter pescarese è volato in Russia. Il servizio dalla Piazza Rossa: "in 120mila contro Putin"

Schirato su Vanity Fair

UNA MENTE CON L'OBIETTIVO - Stefano Schirato, 38 anni, pescarese nato a Bologna, di professione "reporter", è un personaggio dalle idee molto chiare. Gli obiettivi, per Stefano, non sono soltanto stumenti indispensabili per realizzare scatti unici, ma anche precise indicazioni, scolpite nella sua mente, che lo portano ad accettare solo lavori di qualità. Alcuni esempi: le collaborazioni con il regista Oscar Giuseppe Tornatore, New York Times, Vanity Fair, Le Monde, Der Spiegel, tanto per citarne alcuni. I temi sui quali il fotoreporter si è cimentato sono tutt'altro che irrilevanti: Cernobyl, la mafia albanese, le navi fantasma nei porti italiani ed, appunti, l'ultimo sulle tracce di Anna Politoskaia e la Russia di Putin per Vanity Fair. Non amiamo la carta stampata, per ovvie ragioni, ma per Stefano Schirato abbiamo fatto un'eccezione.

DALLA RUSSIA CON AMORE - L'amore per le inchieste lo ha portato in Russia. Com'è noto a breve si voterà per il rinnovo della carica presidenziale al Cremlino. E sono vivissime le proteste degli oppositori del già due volte presidente Vladimir Putin, così come è indelebile il ricordo della giornalista uccisa Anna Politoskaia, e che il 4 marzo tenterà di vincere le presidenziali del secondo stato più potente del mondo. Stefano ci ha parlato della manifestazione in Piazza Rossa, a Moska, "Anti-Puntin" e a cui hanno partecipato oltre 120mila persone. "E' stato un lavoro molto duro, a prescindere dalle rigide condizioni climatiche, per le implicazioni emotive e l'importanza di queste elezioni per il popolo russo", questo il commento del reporter pescarese intervistato al telefono dal Subdirettore. Abbiamo visionato le foto: senza dubbio un bel lavoro, anche se il servizio non rende giustizia - per ragioni tecniche - ai tanti meravigliosi scatti di Stefano.

Il subdirettore