Scandalo in Provincia all'Aquila. Dirigente sospeso per truffa

L'indagine è una costola dell'inchiesta che vede coinvolti altri pubblici funzionari: illecito uso delle autovetture per fini personali e assenteismo

Scandalo in Provincia all'Aquila. Dirigente sospeso per truffa

SCANDALO IN PROVINCIA ALL'AQUILA.  DIRIGENTE ARRESTATO PER TRUFFA AI DANNI DELLO STATO. Questa mattina il personale della Squadra di Polizia Giudiziaria di Avezzano ha dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare interdittiva della sospensione del P.U. di cui all’art.289 c.p.p. emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di L’Aquila nella persona del Giudice Giuseppe Romano Gargarella nei confronti di un Dirigente dell’Amministrazione Provinciale dell’Aquila.

L’attività di indagine, coordinata dal Pubblico Ministero Dr. Stefano Gallo della Procura della Repubblica di Avezzano, è una “costola” del procedimento che vede indagati altri Dirigenti, Funzionari ed autisti della stessa Amministrazione per l’illecito utilizzo delle autovetture di servizio (Peculato aggravato) ed altri reati emersi contestualmente (truffa aggravata ai danni dello Stato, falso, favoreggiamento ed altro).

La Squadra di Polizia Giudiziaria di Avezzano mentre indagava sul dirigente che si era fatto accompagnare e riprendere presso l’aereoporto di Pescara per motivi personali, ha accertato che questi, al fine di eludere le investigazioni in corso e per nascondere altri reati legati ad assenteismo dal posto di lavoro che stavano contestualmente emergendo, con la collaborazione di un Funzionario e di un collaboratore amministrativo, ha creato un falso registro di uscita automezzi da esibire agli inquirenti.

L’attività investigativa ha però dimostrato la falsità del documento esibito fino ad arrivare al recupero del vero registro di uscita.

Considerata la gravità del comportamento posto in essere dai pubblici dipendenti, per evitare sia il pericolo di inquinamento probatorio, sia quello di reiterazione del reato, il G.I.P. ha disposto l’applicazione della misura nei confronti del Dirigente stabilita per mesi uno, alla luce anche dell’effetto monitorio che la sua applicazione riveste per il futuro.

Il Dirigente deve rispondere dei reati di peculato, falso e truffa aggravata ai danni dello Stato, mentre gli altri indagati di falso e favoreggiamento personale.

Redazione Independent