Finmeccanica. Intrigo Panama

La holding statale avrebbe pagato una tangente da 18 milioni per assicurarsi una fornitura di elicotteri

Finmeccanica. Intrigo Panama
LE TANGENTI DELLA FINMECCANICA. Non finisce mai di stupire la Finmeccanica, gigantesca holding di Stato con 70.000 dipendenti, per la quantità di inchieste sui reati di corruzione internazionale che avrebbe commesso. L'ultima in ordine di tempo si riferisce ad una presunta tangente di 18 milioni di Euro pagata per aggiudicarsi commesse militari per 180 milioni da fornire a Panama. Nell'ambito dell'inchiesta condotta dai PM Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli è finito agli arresti  l'ex direttore commerciale della Finmeccanica Pozzessere. Per il GIP è "preoccupante il ricorso da parte di Finmeccanica e società collegate a pratiche corruttive per l'acquisizione delle  commesse di paesi stranieri".

L'EX MINISTRO SCAJOLA  INDAGATO. Risulterebbe pure indagato l'ex ministro Scajola per le forniture che la Finmeccanica avrebbe fatte allo Stato Brasiliano. Il reato ipotizzato è quello di corruzione internazionale. Scajola si è dichiarato sereno e del tutto estraneo alla vicenda. L'ex ministro dell'interno, dello sviluppo economico e per l'attuazione del programma dei governi Berlusconi, fu agli onori della cronaca nel 2004 quando acquistò un appartamento di fronte al Colosseo pagato anche con  900 mila Euro dall'imprenditore romano Diego Anemone. Scajola dichiarò, che il pagamento avvenne a sua insaputa. Un'altra vicenda che lo rese famoso,e che lo costrinse alle dimissioni, si ebbe quando fu assassinato il giuslavorista Marco Biagi. Scajola ebbe a dire ad alcuni giornalisti che gli chiedevano per quale motivo il Professore fosse privo di scorta a Bologna, quando un commando lo ammazzò: "era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza".  L'altra vicenda giudiziaria che ha coinvolto la Finmeccanica si ebbe quando, per ottenere la commessa  di 556 milioni di Euro relativa alla fornitura di 12 elicotteri Agusta alla polizia indiana,sarebbero state pagate mazzette per 51 milioni di Euro di cui 10 sarebbero poi andati a finire alla Lega e  secondo quando avrebbe dichiarato  a verbale l'ex direttore centrale della Finmeccanica Lorenzo Borgogni. Responsabile di questa maxi tangente sarebbe l'attuale AD della Holding di Stato Giuseppe Orsi anche lui indagato per corruzione internazionale. Orsi non si dimette dalla carica che ricopre perché pensa di poter dimostrare la sua totale estraneità alle accuse che gli vengono mosse.
Maria Manzo