Savina dice che la Grande Criminalità in Abruzzo "non passa". C'è da credergli?

Il vicecapo vicario della Polizia di Stato originario di Chieti è stato ospite di un convegno sulla sicurezza e legalità a Pescara

Savina dice che la Grande Criminalità in Abruzzo "non passa". C'è da credergli?

LA GRANDE CRIMINALITA' NON E' IN ABRUZZO. "La grande criminalita' in Abruzzo "non passa perche' questa e' una regione fatta di persone perbene, che rispettano le regole e perche' sono brave le forze dell'ordine, non soltanto la polizia, ma anche i carabinieri e la guardia di finanza. La squadra dello Stato qui e' altamente efficiente". Lo ha detto il vicecapo vicario della Polizia di Stato, Luigi Savina, originario di Chieti, durante un convegno organizzato dalla Regione Abuzzo sul tema "La sicurezza al centro - Comuni, Stato e Regioni insieme",  svoltosi nell'aula consiliare del Comune di Pescara.

Eppure a noi che scriviamo qualche dubbio ci sovviene, viste le tante inchieste sui grandi appalti post-terremoto, i sequestri di beni appartenenti alle mafie riciclati sul nostro territorio, l'enorme consumo di droga nella città di Pescara, i frequenti casi di ecomafie, il caporalato nella Marsica, l'usura praticata da etnie rom, il business della prostituzione spesso gestito da clan dell'Est (Albania e Romania) e la presenza di moltissimi collaboratori di giustizia di livello notevole come, tanto per fare un esempio eclatante, quello di Felice Maniero e di altri nomi legati alla camorra ed alla 'ndrangheta nascosti nelle città e nei paesi d'Abruzzo.

Naturalmente l'opinione dell'ottimo poliziotto originario di Chieti che arrestò Giovanni Brusca, uno dei più pericolosi criminali di Cosa Nostra quando era a capo della Squadra Mobile di Palermo, ci conforta e anche parecchio. Però potremmo anche pensare che il tipo di criminalità che si immagina come 'Grande', cioè quella che si misura magari in base al numero dei morti che fa sul territorio, potrebbe avere anche deciso di lasciare l'Abruzzo 'relativamente tranquillo' in modo da poter svolgere i propri sporchi affari senza dare troppo nell'occhio. 

Lo ripetiamo: questa è soltanto la nostra opinione di semplici osservatori della realtà quotidiana di una regione popolata da poco più di 1.300.000 abruzzesi. L'importante, come ha ricordato Savina, è "stare molto attenti e molto vigili".

Redazione Independent