Sanitopoli, giallo memoria

Chiesto parere pro veritate per l'attendibilità della famose foto delle mele. Falsa la prova del giubbino di Angelini

Sanitopoli, giallo memoria

SANITOPOLI. MISTERO MEMORY CARD. Cominciamo dalla fine, cioè dalle consulenze sulla famosa fotosequenza delle mele (GUARDA) prova regina del processo 'Sanitopoli' sulle presunte tangenti nella sanità privata abruzzese. Il tecnico Giacomo Gloria, difesa dall'ex governatore Ottaviano Del Turco, si è confrontato col consulente della procura Giacomo Cilli sugli scatti contenuti nella macchinetta fotografica sequestrata all'ex Re della Sanità Enzo Maria Angelini. Secondo l'accusa le foto contenutenella memory card della macchinetta, una Panasonic FZ5, raffigurano la presunta tangente da 200mila pagata dall'ex titolare di Villa Pini il 2 novembre 2007 presso l'abitazione di Del Turco a Collelongo. La cronologia e la sequenzialità delle immagini, desunte grazie ad un software forense, dimostrerebbero la congruenza temporale della presunta dazione nonostante l'apperecchio non fosse mai stato settato. Mentre per la difesa quelle immagini sattate dall'autista Dario Sciarrelli, in cui si ritrae l'ex titolare di Villa Pini che entra a casa di Del Turco, devono essere riferite ad una data relativa all'anno precedente. I tecnici sono rimasti sulle rispettive posizioni così il presidente del collegio giudicante Carmelo De Sanctis ha deciso di risolvere la questione affidandosi all'arbitro: un parere pro veritate del professor Roberto Baldoni e del ricercatore Luca Montanari dell'università La Sapienza di Roma. Entro 18 giorni, a partire da giovedì mattina, dovranno depositare una relazione giurata con la quale si metterà la parola fine al mistero delle foto.

L'ANALISI DELLE FATTURE E DEI TELEPASS. Il consulente della difesa Gloria ha poi riferito, incalzato dall'avvocato Giandomenico Caiazza (legale Del Turco), sull'analisi dei telepass intestati a Villa Pini srl e relativi ai passaggi presso il casello autostradale Aielli-Celano. Gloria ha preso in considerazione le fatture inviate dall'Autostrada dei Parchi per un periodo compreso tra il luglio 2004 ed il gennaio 2008. I viaggi compiuti da Angelini, partito dalla clinica attraverso l'uscita di Chieti, sono stati in tutto 63 (andata e ritorno). Caiazza ha sostenuto che soltanto tre date sono compatibili con la presenza dell'ex Governatore di Regione presso l'abitazione di Collelongo ma ha respinto al mittente le accuse di corruzione. Questo momento è stato caratterizzato da forti tensioni tra il pool della procura (Bellelli/ Di Florio) e le difese degli imputati.

LA PROVA DEL GIUBBINO E' FALSA L'avvocato Marco Femminella durante l'udienza odierna, che ha visto anche la lunga deposizione della curatrice fallimentare Giseppina Ivone sulla situazione finanziaria delle cliniche dell'ex Re della sanità privata, ha depositato un documento dell'azienda di abbigliamento Ballantyne relativo al giubbino di Enzo Maria Angelini. L'analisi dell'etichetta, contenente il codice a barre, ha rivelato che il capo consegnato alla procura è stato prodotto nel 2011 e dunque la prova è da considerarsi falsa: cioè è impossibile che Angelini possa averlo indossato quel famoso 2 novembre 2007. La difesa dell'ex titolare di Villa Pini ha parlato di una confusione da parte del teste, che nel processo assume la duplice veste di imputato e parte lesa, poichè ne avrebbe una collezione intera dello stesso tipo e dello stesso colore.

Marco Beef