Sanitopoli, Angelini non c'è

Il grande accusatore di Del Turco assente. In aula parlano i testi dell'accusa, Conga: "Sono estraneo all'associazione"

Sanitopoli, Angelini non c'è

SANITOPOLI: ANGELINI NON C'E' - Riparte il processo contro l'ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, imputato insieme ad altre 33 persone per i 15 milioni di euro di tangenti. Il grande accusatore Vincenzo Maria Angelini, che avrebbe pagato alle giunte di centro destra e centro sinistra presiedute da Giovanni Pace e Ottaviano Del Turco, non è presente in aula. Il suo avvocato, Sabatino Ciprietti, ha presentato un certificato medico a giustificazione dell'assenza del suo assistito. Nell'udienza ordierna, presieduta dal giudice De Sanctis, si parlerà delle tangenti che sarebbero state pagate dall'imprenditore della sanità in cambio di trattamenti di favore per le sue cliniche. I reati contestati ai 34 imputati a vario titolo sono associazione per delinquere, concussione, corruzione, truffa, falso.

CATALANO CHIEDE I DANNI – Prima dell’esame del teste della Procura Fulvio Catalano è stata presentata al giudice De Sanctis una lettera di diffida, con relativa richiesta di risarcimento danni, nei confronti di Del Turco, Giacomo Obletter, Gianluca Zelli, Bernardo Mazzocca, Giancarlo Masciarelli e Bucciarelli. Le motivazioni dell’ex direttore generale della Asl di Avezzano/Sulmona: la sua rimozione dall’incarico sarebbe "ingiusta e immotivata". L’esame del teste prosegue sull’analisi delle delibere che, a giudizio di Catalano, sarebbero “assolutamente demenziali” in merito l’istituzione di commissioni sanitarie permanenti. Il teste Flavio Catalano ha raccontato al Tribunale che l’inchiesta Sanitopoli sarebbe partita in seguito alle sue denunce a quattro procure della Repubblica. “Il motivo per cui siamo qui – ha detto l’ingegnere – è che Angelini e Mazzocca mi volevano fare fuori”.

CONGA: “NON E’ ASSOCIAZIONE A DELINQUERE” – “Il dottor Angelini era nelle condizioni di poter dettare chi poteva stare e chi no nella sanità”, ha spiegato l’imputato Luigi Conga nell’ennesima dichiarazione spontanea. Facendo riferimento ai debiti delle varieAsl verso le cliniche private, contestate dalla Procura, Conga ha affermato che era “la Giunta Regionale ha dettare le regole. Il caso della Asl di Avezzano-Sulmona è emblemantico: La Regione diceva che c’erano 18milioni di euro, mentre la Asl di Avezzano- Sulmona diceva che erano zero”. Secondo l’imputato non esisterebbe il reato associativo, di cui è accusato, perché “se non facevo quello che diceva la Giunta regionale perdevo il posto

JENCA: “MAZZOCCA MI PRESENTO’ MASCIARELLI” – E’ il turno di Armando Jenca, ex direttore sanitario della Asl Avezzano/Sulmona, dopo la revoca dell’incarico a Fulvio Catalano. “Un giorno vennero alla Asl di Avezzano l'ex assessore Mazzocca, Masciarelli, Obletter e Bucciarelli. Con Mazzocca fu un colloqui cordiale, poi mi lasciarono a Masciarelli”, Jenca detto al giudice De Sanctis. Attraverso le domande del pm si è parlato della sua come nomina e soprattutto dei problemi relativi ai riconoscimenti dei debiti della Asl di Avezzano/Sulmona. "Il problema – ha chiarito in aula -ero uno scarto di 9 milioni tra i crediti certificati dalla Fira e quelli da noi, dalla Asl di Avezzano". Il direttore sanitorio, poi, ha raccontato di una lite furibonda con Masciarelli poichè "facemmo un atto che non teneva in considerazione quanto detto da loro, ricevetti molte pressioni e fui costretto a dimettermi".