San Giovanni Teatino, i cittadini incontrano l’amministratore dell'Aca

Oggi pomeriggio alle ore 18 è in programma una riunione sulla nuova gestione della rete idrica. Il sindaco Marinucci: "Passaggio obbligato"

San Giovanni Teatino, i cittadini incontrano l’amministratore dell'Aca

L'ACA E SAN GIOVANNI TEATINO. L’amministrazione di San Giovanni Teatino è tornata nei giorni scorsi sulla questione del passaggio delle reti idriche all’ACA. “E’ comprensibile che l’improvviso aumento delle bollette abbia messo in difficoltà tante famiglie e attività commerciali”, ha spiegato il sindaco Luciano Marinucci, “e per questo abbiamo chiesto all’amministratore unico di Aca di incontrare i nostri cittadini al fine di studiare assieme delle soluzioni che possano agevolare i pagamenti ed evitare errori nella bollettazione”. Oggi pomeriggio, alle ore 18, è infatti in programma un incontro tra i cittadini e l’amministratore unico dell'Aca, Enzo Di Baldassarre, nella Sala Consiliare.

IL PASSAGGIO DELLE RETI IDRICHE. “E’ importante chiarire che il passaggio era un obbligo di legge”, ha precisato il sindaco. “Spero che questo possa aiutare i cittadini ad accettare questo passaggio con tutte le sue conseguenze”. Il passaggio all'Aca è stato votato dalla maggioranza compatta (compresi Paolo Cacciagrano e Mirella Federico, oggi critici verso l’amministrazione Marinucci). Il movimento “Insieme liberi e partecipi”, in consiglio comunale, al momento della presa d’atto del passaggio del servizio idrico e fognario al gestore unico, cioè ACA, si è astenuto. “Credo che questa decisione”, aveva spiegato il capogruppo Ezio Chiacchiaretta, “non sia altro che una conseguenza di quelle che sono delle norme sovraordinate, che ci impongono il passaggio delle reti a chi oggi gestisce per conto degli Ambiti, quindi della Regione, le reti attualmente in essere”.

IL CONTRATTO CON ENEL. “Consapevoli del fatto che il contratto di gestione precedente, con Enel Rete Gas, era in perdita per l’azienda privata e dunque a favore dei cittadini”, prosegue il sindaco Marinucci, “abbiamo cercato in tutti i modi di ritardare il passaggio al nuovo gestore, e più in generale l’adozione delle nuove tariffe che nei comuni vicini (Pescara, Spoltore etc.) sono in vigore da molti anni. Già nel 2011 l’Enel ci aveva chiesto di adeguare le tariffe, e noi ci siamo opposti perché le norme ce lo consentivano: purtroppo dopo il referendum sull’acqua del 2011 (che ha chiesto di affidare a gestori pubblici i servizi idrici) e le conseguenti normative regionali non potevamo in alcun modo rimandare oltre questo passaggio, anche perché diffidati dalla Regione”. E, come disse Schettino, "vabbuò".

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