Referendum, "Centristi" in tour a Pescara per la riforma costituzionale

ll Senatore Pier Ferdinando Casini, Presidente della Commissione Affari esteri del Senato e già Presidente della Camera, interverrà alla manifestazione "Un si per l'Italia"

Referendum, "Centristi" in tour a Pescara per la riforma costituzionale

REFERENDUM, UN SI' PER L'ITALIA, CASINI E DI BIAGIO A PESCARA. Come cambierà l'infrastruttura italiana dopo la riforma costituzionale per cui si vota il 4 dicembre? Come sara garantita la stabilita di chi vince le elezioni e, quindi, la governabilità del Paese? Come migliorerà l'amministrazione della cosa pubblica, con competenze certe nei settori strategici, con la fine del bicameratismo paritario e un iter definito per la formazione delle leggi, grazie a ddl a data certa e ai limiti alla decretazione d'urgenza? Le risposte in occasione del tour dei Centristi per il Si a sostegno delle ragioni del referendum costituzionale, che farà tappa in Abruzzo lunedì 21 novembre. Il Senatore Pier Ferdinando Casini, Presidente della Commissione Affari esteri del Senato e già Presidente della Camera, interverrà a Pescara alla manifestazione "Un si per l'Italia". L'incontro prevede l'intervento introduttivo del Senatore Aldo Di Biagio Vicepresidente della Commissione Industria, commercio, turismo, cui seguirà l'intervento dell'ex presidente della Camera intervistato dal giornalista Francesco De Palo. L'appuntamento e fissato alle 17,30 (anziché alle 18) nella Sala Tosti di Aurum - La fabbrica delle idee (Largo Gardone Riviera). Secondo i promotori dell'iniziativa la premessa e che, da decenni, la discussione pubblica sulle riforme costituzionali e stata imperniata sul superamento del bicameralismo paritario, si veda l'esempio della Commissione Bozzi, 1983, seguita dai successivi tentativi (Commissione De Mita – Iotti nella XII legislatura, la Commissione D’Alema nella XIII legislatura), passando per il tentativo di revisione nella XIV legislatura, poi bocciato dal referendum. L'esigenza oggettiva, quindi, e quella di un modello di bicameralismo differenziato, in linea con i modelli europei, a cui la riforma del governo punta. E'la ragione per cui siamo stati chiamati a votare si ad una riforma attesa e auspicata, da anni, da moltissime forze politiche che si definiscono riformatrici: un'occasione unica di modernizzazione, stabilizzazione e di visione per un Paese da troppo tempo fermo.

Redazione Independent